Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Una veduta del quartiere di Oceanhamnen con la nuova passerella Varvsbron. Cortesia di Helsingborg

Image

Una veduta del quartiere di Oceanhamnen con la nuova passerella Varvsbron. Cortesia di Helsingborg

La città del futuro si espone in Svezia

In occasione dell’ «H22 City Expo» Helsingborg svela delle scelte chiave in materia di sviluppo sostenibile per l’architettura e l’urbanistica

Christian Simenc

Leggi i suoi articoli

A che cosa assomiglierà la città verde di domani? La risposta potrebbe arrivare da una cittadina costiera e pittoresca a Sud della Svezia fino a oggi poco conosciuta, Helsingborg. Ottava città del Paese con 150.000 abitanti cresce rapidamente grazie alle numerose imprese fondate negli ultimi anni. «Da cittadina rilassata siamo diventati in un decennio uno dei comuni più innovatori e verdi d’Europa» assicura Palle Lundberg, «chief executive» al Comune di Helsingborg dal 2011. Vincitrice del Secondo Premio di Capitale europea dell’innovazione nel 2020, la città è stata finalista al Premio Capitale verde d’Europa nel 2023, due riconoscimenti dati dall’Unione Europea.

Uno sviluppo meditato
Dopo le grandi mostre sull’architettura, il design e la vita nel futuro che furono «H55» nel 1955 e «H99» nel 1999, Helsingborg torna quest’anno con una manifestazione, «H22 City Expo», che inquadra i temi dello sviluppo e dell’urbanistica sostenibile. «Per H22, iniziativa lanciata nel 2019, abbiamo investito 250 milioni di corone svedesi (25 milioni di euro). L’obiettivo era di trasformare Helsingborg in una città più intelligente. H22 City Expo è nata per condividere tutte le nuove soluzioni».

Grazie al progetto H+ che associa, tra gli altri, i servizi municipali di energia (Öresundskraft) e dell’acqua (Nordvästra Skånes Renhållning AB), Helsingborg aspira a essere un faro per la gestione dell’ambiente. Da qui al 2035 la città avrà un incremento di 40000 abitanti, il porto sta per essere spostato a Sud e un terreno di un milione di metri quadri accoglierà 5000 tra alloggi, scuole, uffici, negozi ed altri servizi per la città entro il 2028.

«Dal 2011 ci siamo fissati diversi obiettivi da raggiungere entro il 2035 sottolinea Dennis Kerkhof, Project Manager per H+. Siamo oggi a metà strada. Quattro quartieri devono essere costruiti secondo questa filosofia: Universitetsområdet, Husarområdet, Gåsebäck e Oceanhamnen. Il primo a nascere è stato quest’ultimo».

Situato di fronte allo stretto di Öresund, il nuovo quartiere è diventato uno dei luoghi più apprezzati della città. «Gli edifici commerciali e gli uffici sono stati posti davanti alla stazione fungendo dunque da filtro per la zona residenziale che sorge a pochi passi», spiega Martin Hadmyr, Head of Landscape Architecture del comune.

Il quartiere che riunisce 400 appartamenti è il risultato di un partenariato pubblico-privato che tenta d’inventare la città di domani. Ciononostante, queste infrastrutture hanno un costo. «La vista sarà anche impagabile, ma per comprare qui ci vogliono 7000 euro al metro quadro mentre nel resto della città solamente 5000», precisa Dennis Kerkhof. Oceanhamnen è come un iceberg, dotato di una parte emersa e di una parte sommersa, il cuore invisibile del dispositivo.

In superficie, oltre agli edifici sostenibili, lo spazio pubblico è punteggiato da belvedere disegnati dall’agenzia Krook & Tjäder, con incluse prese per ricaricare computer e smartphone, il tutto alimentato da un «albero a vento», ovvero un pilastro dotato di micropale eoliche e pannelli solari.

Un altro esempio è costituito dalle lastre in cemento che pavimentano il suolo: «Emettono il 20% in meno di diossido di carbonio nella loro fase di fabbricazione», spiega Martin Hadmyr. H22 è la miglior occasione per sperimentare questi nuovi materiali. Testiamo anche un cemento fabbricato con «biochair» o carbone biologico, per analizzare la reazione del materiale al gelo e ai cambi di temperatura. L’idea è che questo cemento divenga completamente neutro, che assorba Co2 durante la lavorazione per non emetterne più durante il suo utilizzo».

… Un risanamento ecoenergetico
La summa di questa filosofia sostenibile non è visibile a occhio nudo ma dissimulata nelle viscere del quartiere. Si tratta del sistema fognario. Oceanhamnen gode di un sistema pionieristico nella gestione dei rifiuti tramite un processo di depurazione ecoenergetica. «Più città al mondo testano oggi questo sistema di raccolta e depurazione delle acque reflue ma non a una scala così monumentale» assicura Martin Hadmyr.

In funzione dal 2021 la più grande stazione di depurazione circolare al mondo è stata battezzata col nome RecoLab poiché usa tecnologie di punta del Recovering Laboratory. «La scelta è caduta su un sistema fognario che non si serve della solita condotta unica, dove tutto si mescola, ma di tre tubature distinte. Sapendo che è molto più facile separare prima che dopo, la raccolta differenziata alla fonte permette di raccogliere una materia prima più pulita. Che si tratti di una casa, di un ufficio o di un negozio ogni cucina possiede il suo personale “Kitchen Grinder”», spiega Dennis Kerkhof. I bagni invece funzionano sottovuoto e questo permette di ridurre la consumazione dell’acqua per l’insieme del sistema almeno del 25%». 

Il triplice sistema fognario separa efficacemente le acque nere, ovvero quelle dei bagni, le acque grigie, delle cucine e dei lavabo e gli scarti alimentari per produrre una quantità accresciuta di biogas, una sorta di «digestione anaeorobica», per trasformare le acque in potabili dirigendole in una piscina nelle vicinanze e recuperare gli alimenti.

«Questi ultimi sono infatti inviati in una fabbrica di fertilizzanti. I contadini della regione della Scanie, una delle più fertili del Paese, possono comperare fertilizzanti di alta qualità» nota Dennis Kerkhof. L’energia del biogas torna alla comunità per il riscaldamento urbano.

Con queste misure, il progetto contribuisce a ridurre l’eutrofizzazione (inquinamento delle acque), la quantità di energie rinnovabili necessarie, il consumo d’acqua. Altre riduzioni riguardano i gas a effetto serra, i trasporti pesanti in entrata etc…

La sfida è dunque di risonanza e ampiezza mondiali. Il 17 marzo 2022, ai Global Water Awards, RecoLab ha vinto il premio per il «Progetto dell’anno per il riciclo di acque reflue». Il responso della giura era unanime: «Si tratta del progetto di riciclo che mostra l’innovazione più spinta in termini di ottimizzazione nella sua impronta fisica e ambientale». In materia di urbanismo sostenibile, Helsingborg conta di dare il suo passo al resto del mondo.

Traduzione di Mariaelena Floriani
 

Una veduta del quartiere di Oceanhamnen con la nuova passerella Varvsbron. Cortesia di Helsingborg

Christian Simenc, 01 agosto 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

A Berna il centro progettato da Renzo Piano festeggia due decenni. La direttrice Nina  Zimmer ripercorre le tappe salienti di un’istituzione che è molto più di un museo

Si può ancora fare il giro del mondo senza preoccuparsi dell’impatto sul clima? Una domanda che si pongono i mercanti «multinazionali», frequentatori abituali delle fiere. E c'è chi, come Thaddaeus Ropac o Hauser & Wirth, nomina un responsabile globale della sostenibilità ambientale

L’infanzia in una famiglia di costruttori, il televisore di Franco Albini, i «days squat» del ’68 a Londra, la «disobbedienza» del Centre Pompidou. L’architetto genovese festeggia il 40mo compleanno del suo studio e ripercorre 87 anni di sogni diventati progetti

Per la prima volta il Centre Pompidou dedica il suo primo piano a un architetto

La città del futuro si espone in Svezia | Christian Simenc

La città del futuro si espone in Svezia | Christian Simenc