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Cristina Valota
Leggi i suoi articoliL’errore, che, si dice, è proprio degli uomini liberi, e un equivoco (in questo caso nato da un’errata interpretazione di un dipinto di Angelo Morbelli) sono temi quanto mai attuali. Hanno ispirato tre straordinari artisti (il fotografo Thomas Demand, il regista Alexander Kluge e la scenografa Anna Viebrock), autori della mostra «The Boat is Leaking. The Captain Lied» nella sede veneziana della Fondazione Prada, la vera sorpresa dell’estate della Biennale e di Documenta.
Una mostra concettualmente intricata e però (qui risiede la sua eccezionalità) godibile a tutti i livelli di lettura. Anche quello della pura visionarietà, in un antico palazzo tramutato in onirica residenza, nel quale aprendo una porta ci si poteva trovare in un’aula di tribunale o in una sala d’aspetto, oppure recarsi in una piccola sala cinematografica. In discussione erano le certezze del sistema dell’arte; in grande evidenza trionfava l’inopinata capacità dell’arte contemporanea di suscitare un’insperata meraviglia.
Altrettanta meraviglia ha suscitato la mostra «Il Cinquecento a Firenze. “Maniera moderna” e controriforma», in corso fino al 21 gennaio a Palazzo Strozzi, a Firenze, capitolo conclusivo di un’eccezionale trilogia a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali iniziata con la retrospettiva del Bronzino e proseguita con quella del Rosso Fiorentino e del Pontormo. Rimarchevole la straordinaria sequenza di capolavori che si susseguono nelle sale, alcuni restituiti all’originaria lettura grazie ad attenti restauri (dalla «Deposizione Capponi» del Pontormo a «Il dio fluviale» di Michelangelo).
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Una veduta della mostra «The Boat is Leaking. The Captain Lied» alla Fondazione Prada di Venezia

Una veduta della mostra «Il Cinquecento a Firenze. “Maniera moderna” e controriforma» a Palazzo Strozzi, Firenze
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