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Dettaglio del Centén segoviano

Courtesy of Numismatica Genevensis

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Dettaglio del Centén segoviano

Courtesy of Numismatica Genevensis

La più grande moneta d’oro del Seicento in asta a Ginevra

Riflettori puntati sul Centén segoviano che sarà battuto il 24 novembre con una base di 2 milioni di franchi svizzeri

Elena Correggia

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Tutto il potere e l’opulenza dell’impero spagnolo del Seicento racchiusi in una moneta. È la storia che racconta il Centén, il 100 scudi d’oro coniato a Segovia nel 1609 e proposto all’incanto a Ginevra il 24 novembre da Numismatica Genevensis, con una base d’asta di ben 2 milioni di franchi svizzeri (circa 2,5 milioni di dollari). Si tratta di una moneta particolarmente rara e importante, il taglio in oro più grande del periodo e in ottimo stato di conservazione. Tuttavia, una cifra di partenza così esorbitante fa pensare che, al di là del contenuto di oro, sia presente un intento speculativo a cui il settore numismatico non è comunque estraneo in questo periodo di mercato, specie per alcuni pezzi di spiccato pregio. Basti pensare che nell’aprile del 2009 la stessa moneta era già stata venduta una prima volta presso la casa d’aste Aureo e Calicò di Barcellona realizzando 800mila euro, pari al valore della base di partenza (+ i diritti).

Il Centén rappresenta comunque un oggetto unico: è il primo esemplare di 100 scudi, destinato non all’utilizzo per l’uso quotidiano bensì coniato per celebrare la grandezza e la ricchezza del regno dell’imperatore Filippo II. L’impareggiabile potere economico e la conseguente influenza politica della Spagna del XVII secolo derivò in grande parte dalla conquista delle Americhe e dalla vasta quantità di oro e metalli preziosi che da lì vennero estratti e portati in Europa.

Questo pezzo numismatico, certificato da Numismatic Guaranty Company, uno dei più importanti certificatori indipendenti di monete, pesa oltre 339 grammi d’oro e venne coniato dalla Zecca di Segovia nel 1609, città spagnola non distante da Madrid. Al recto è raffigurato uno scudo e alla sua sinistra il marchio della Zecca di Segovia, ovvero l’acquedotto edificato nella città al tempo dell’Impero romano. Oltre all’importante valenza storica, è interessante notare come il Centén costituisca anche la testimonianza di una spiccata abilità tecnica che si andava formando all’epoca. 

Nel XVI secolo la Zecca di Hall, in Tirolo, era celebre per la produzione delle più belle monete d’Europa e aveva così suscitato l’invidia di altre teste coronate fra cui proprio il re di Spagna Filippo II. Costui, volendo promuovere lo splendore del suo regno con una moneta di eccellente fattura, chiese aiuto al cugino Ferdinando del Tirolo. Quest’ultimo decise di inviargli sei abili tecnici con il compito di trasformare un’antica cartiera di Segovia nella Zecca reale. Vennero forniti anche sofisticati macchinari che resero in poco tempo la Zecca della città spagnola la più all’avanguardia in Europa a livello tecnologico. Il 100 scudi rappresenta uno dei migliori esempi di questa produzione: «Oltre ad essere un oggetto unico, questa moneta ha anche un legame personale con la famiglia reale spagnola che ne eleva ulteriormente lo status di vero e proprio pezzo da collezione», ha commentato Ben Wengel, responsabile della classificazione e vicepresidente senior per le monete del mondo di Numismatic Guaranty Company. Ora tocca al mercato stabilire il prezzo giusto per questo innegabile pezzo di storia numismatica.

 

 

 

 

Elena Correggia, 17 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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