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Una veduta della mostra «Il culto del Bello. Antonio Canova, Giovanni Degli Alessandri e l’Accademia di Belle Arti di Firenze», allestita nell’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2022

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Una veduta della mostra «Il culto del Bello. Antonio Canova, Giovanni Degli Alessandri e l’Accademia di Belle Arti di Firenze», allestita nell’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2022

La precocità delle Accademie di Belle Arti

Il 12 e 13 novembre Firenze ospita un convegno internazionale dedicato alle origini dell’insegnamento della Storia dell’arte nelle Accademie di Belle Arti e ai suoi successivi sviluppi. A partire dalle pionieristiche esperienze nel ’500 dell’Accademia fiorentina delle Arti del Disegno, fondata da Vasari, e della romana Accademia di San Luca

 

Laura Lombardi

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La nascita e gli sviluppi della Storia dell’arte e delle materie teoriche ad essa affini nelle Accademie di Belle Arti in Italia e in Europa, è materia del convegno internazionale di studi, il primo dedicato specificamente a questo tema, che si tiene all’Accademia di Belle Arti di Firenze il 12-13 novembre in Sala Pretoni a cura di Gerardo de Simone e Cristina Frulli

Punto di partenza è la  pionieristica esperienza dell’Accademia delle Arti del Disegno, fondata a Firenze da Giorgio Vasari nel 1563 e «rifondata» dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1784; ed è proprio nella stagione dell’Illuminismo che la fioritura delle Accademie si istituzionalizza ponendo, accanto agli insegnamenti delle materie artistiche, la didattica storico-teorica, complemento imprescindibile della formazione dei giovani artisti. La Storia dell’arte è coltivata dunque in ambito accademico molto prima che, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, diventi materia di studio nelle scuole e nelle università.

Il convegno intende approfondire il contributo precoce e fondamentale dato dalle Accademie di Belle Arti agli sviluppi della storia e della critica d’arte, analizzando i protagonisti (docenti e studiosi), i contesti storico-culturali e i corredi didattici (archivi, biblioteche, gessi, disegni, materiale fotografico).

Una riflessione necessaria, perché la nascita ed evoluzione della Storia dell’arte è stata ben studiata in relazione alla didattica universitaria e scolastica, ma assai meno in relazione alle Accademie artistiche, sebbene esistano significative eccezioni, che saranno ricordate. Sarà inoltre indagata l’influenza esercitata da discipline umanistiche quali la letteratura e la filosofia fino all’emancipazione metodologica della teorica dell’arte agli inizi del Novecento. Senza dimenticare infine il ruolo importante e precoce svolto dalle Accademie di Belle Arti nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio artistico italiano in età post unitaria.

Tra i venti relatori, storici dell’arte e studiosi provenienti dalle principali Accademie di Belle Arti e Università italiani, ci sono i rappresentanti di quattro istituzioni internazionali: l’École nationale supérieure des Beaux-Arts di Parigi, la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid, le Università di York e di Chicago, con la lectio magistralis di W.J.T. Mitchell «The Academy in a State of Siege» (L’Accademia in stato di assedio).  

Il convegno si svolge con il patrocinio della Sisca - Associazione italiana di Storia della critica d’arte ETS, all’interno del progetto IartNET - An international platform for artistic practice/research and cultural heritage at italian higher arts education institutions, finanziato dall’Unione europea - Next Generation EU, di cui l’Accademia di Belle Arti di Firenze è membro associato. 

Sarà possibile seguire i lavori anche in streaming sul canale YouTube dell'Accademia. Gli atti del convegno saranno pubblicati sulla rivista scientifica «Predella». Qui il programma completo. 

 

Laura Lombardi, 10 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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