Rischa Paterlini
Leggi i suoi articoliPer la prima volta in Italia fa il suo debutto, con alcuni lavori inediti, il progetto fotografico «Al río/To the River» dell’artista americana Zoe Leonard (1961). Presentata nella Galleria Raffaella Cortese fino al 9 marzo 2024, con la quale l’artista collabora fin dal 2001, la mostra presenta un centinaio di fotografie, delle oltre 550 che compongono l’intero progetto, già esposte precedentemente in musei in Lussemburgo, Francia e Australia. Zoe Leonard è un’artista attiva fin dagli anni Novanta, diventata famosa per le sue fotografie, principalmente in bianco e nero e caratterizzate da un aspetto low tech, un’inquadratura spesso dal basso verso l’alto, allestite senza cornice, protette solo da un vetro sottile e invisibile.
Quelle qui esposte, scelte personalmente dall’artista, sono state scattate tra il 2016 e il 2022 lungo i suggestivi 2mila chilometri del Rio Grande, nome ufficiale del fiume negli Stati Uniti, o Rio Bravo in Messico, seguendone il corso da Ciudad Juàrez fino al Golfo del Messico, dove sfocia all’Oceano Atlantico. Leonard ci offre uno sguardo non solo sulle bellezze naturali del paesaggio, come nella sequenza di primi piani dell’acqua del fiume che, come una turbina, schiuma e ripiega su sé stessa, ma abbraccia anche una dimensione umana e politica, affrontando in modo tangibile e incisivo questioni di grande rilevanza globale, tra cui il concetto di controllo e la problematica della migrazione.
Attraverso il punto di vista della «mezza immagine» tanto caro all’artista, vediamo fotografie di muri, recinzioni, posti di blocco, persone e merci che attraversano il fiume, in un flusso continuo. Particolarmente interessante è la successione delle 34 fotografie, di piccole dimensioni, raffiguranti un elicottero della polizia che sorvola un bosco vicino alla riva del fiume; il suo volo in qualche modo ricorda la danza macabra degli avvoltoi quando individuano la carcassa di un animale in fin di vita nel deserto.
Zoe Leonard ci concede di immergerci nella scena che rappresenta, percependola dal suo medesimo punto di vista, portandoci a riflettere sul motivo per cui le cose vengono organizzate in un determinato modo accettate a volte come fatti o verità, e poi categorizzate intrinsecamente a seconda dell potere e delle dinamiche delle nostre vite.
Altri articoli dell'autore
Con 90 scatti inediti (tra gli autori Barbieri, Bourdin e Lindbergh), il Forte di Bard celebra lo stilista milanese. Installazioni interattive consentono inoltre di visionare il suo Archivio Storico
La fiera degli Emirati Arabi Uniti quest’anno va a braccetto con la Biennale d’Arte Pubblica precedendo l’imminente apertura del Guggenheim e del Museo Nazionale Zayed
Quattro giovani autori italiani interpretano uno dei repertori fotografici più ricchi al mondo
A Milano, nello spazio di Viasaterna, la personale dell’artista trentino che crea immagini fluttuanti e instabili in grado di sfidare la percezione