Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

«From the Los Ebanos Crossing» (2019-21), di Zoe Leonard. Cortesia dell’artista e della Galleria Raffaella Cortese. Foto Héctor Chico e Andrea Rossetti

Image

«From the Los Ebanos Crossing» (2019-21), di Zoe Leonard. Cortesia dell’artista e della Galleria Raffaella Cortese. Foto Héctor Chico e Andrea Rossetti

La prima volta in Italia di Zoe Leonard

La Galleria Raffaella Cortese, con cui l’autrice americana collabora dal 2001, presenta 100 sue fotografie scattate lungo i suggestivi 2mila chilometri del Rio Grande

Rischa Paterlini

Leggi i suoi articoli

Per la prima volta in Italia fa il suo debutto, con alcuni lavori inediti, il progetto fotografico «Al río/To the River» dell’artista americana Zoe Leonard (1961). Presentata nella Galleria Raffaella Cortese fino al 9 marzo 2024, con la quale l’artista collabora fin dal 2001, la mostra presenta un centinaio di fotografie, delle oltre 550 che compongono l’intero progetto, già esposte precedentemente in musei in Lussemburgo, Francia e Australia. Zoe Leonard è un’artista attiva fin dagli anni Novanta, diventata famosa per le sue fotografie, principalmente in bianco e nero e caratterizzate da un aspetto low tech, un’inquadratura spesso dal basso verso l’alto, allestite senza cornice, protette solo da un vetro sottile e invisibile.

Quelle qui esposte, scelte personalmente dall’artista, sono state scattate tra il 2016 e il 2022 lungo i suggestivi 2mila chilometri del Rio Grande, nome ufficiale del fiume negli Stati Uniti, o Rio Bravo in Messico, seguendone il corso da Ciudad Juàrez fino al Golfo del Messico, dove sfocia all’Oceano Atlantico. Leonard ci offre uno sguardo non solo sulle bellezze naturali del paesaggio, come nella sequenza di primi piani dell’acqua del fiume che, come una turbina, schiuma e ripiega su sé stessa, ma abbraccia anche una dimensione umana e politica, affrontando in modo tangibile e incisivo questioni di grande rilevanza globale, tra cui il concetto di controllo e la problematica della migrazione.
IMG20231207093922177_130_130.jpeg
Attraverso il punto di vista della «mezza immagine» tanto caro all’artista, vediamo fotografie di muri, recinzioni, posti di blocco, persone e merci che attraversano il fiume, in un flusso continuo. Particolarmente interessante è la successione delle 34 fotografie, di piccole dimensioni, raffiguranti un elicottero della polizia che sorvola un bosco vicino alla riva del fiume; il suo volo  in qualche modo ricorda la danza macabra degli avvoltoi quando individuano la carcassa di un animale in fin di vita nel deserto.

Zoe Leonard ci concede di immergerci nella scena che rappresenta, percependola dal suo medesimo punto di vista, portandoci a riflettere sul motivo per cui le cose vengono organizzate in un determinato modo accettate a volte come fatti o verità, e poi categorizzate intrinsecamente a seconda dell potere e delle dinamiche delle nostre vite.

Rischa Paterlini, 08 dicembre 2023 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Da Studio la Città una mostra per imparare a vedere dove pensiamo di avere già visto con opere di Vedovamazzei-Simeone Crispino, Stella Scala, Giuseppe Stampone, Loredana Di Lillo, Nando Crippa e Marco Palmieri

Nella Helmut Newton Foundation oltre 60 artisti raccontano la magia della fotografia istantanea nell’ambito di Emop Berlin 2025, il più grande festival di fotografia in Germania

La fiera svizzera è contenuta nelle dimensioni (sono 80 le gallerie partecipanti), ma ha un programma variegato e mostra un impegno costante verso la qualità

Viasaterna presenta cinque fotografi internazionali che esplorano la bellezza nascosta nelle sfumature della realtà

La prima volta in Italia di Zoe Leonard | Rischa Paterlini

La prima volta in Italia di Zoe Leonard | Rischa Paterlini