Enzo Battarra
Leggi i suoi articoliLa Reale Tenuta di Carditello, nel Comune di San Tammaro, è parte di un gruppo di ventidue siti della dinastia reale dei Borbone di Napoli nella fertile piana della Campania Felix. Immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni agricoli, costruito dall’architetto Francesco Collecini, allievo di Luigi Vanvitelli, il sobrio complesso in stile neoclassico fu destinato da Carlo di Borbone (1716-88) a casino di caccia con scuderie per l’allevamento dei cavalli.
Ferdinando IV (1751-1825) ne fece poi una fattoria modello per la coltivazione del grano e l’allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini (c’è chi dice che sia il luogo di nascita della mozzarella di bufala). Nei secoli, vicende belliche e di abbandono e un contesto di degrado ambientale hanno fatto sì che la Reggia di Carditello sia stata spogliata e depauperata dei suoi beni.
La struttura architettonica, rimasta sostanzialmente integra, è oggetto di un restauro in corso. L’operazione di restauro ha avuto inizio di recente ed è stata una conseguenza dell’acquisizione del complesso settecentesco da parte del Mibact nel 2014. È datato invece 25 febbraio 2016 l’atto costitutivo della Fondazione Real Sito di Carditello, nata da un accordo tra Mibact, Regione Campania e Comune di San Tammaro. La Fondazione è presieduta da Luigi Nicolais e diretta da Angela Tecce.
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