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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliUn nuovo tassello, di primaria importanza, viene aggiunto alla storia del gioiello del XX e XXI secolo dal nuovo libro di Alba Cappellieri dedicato ai Gioielli, dall’Art nouveau al 3D Printing, perché la studiosa non si limita a tracciarne la storia ma ne indaga i molteplici aspetti e parallelismi con l’arte, il design e la moda, le mutazioni stilistiche e tecniche a seconda dei cambiamenti sociali.
Come scrive nell’introduzione, «non esiste la storia del gioiello. Esistono le storie del gioiello. Soprattutto in un secolo mutevole e liquido, dai confini sfrangiati e contrastanti come il Novecento». È in questo secolo che prende corpo la figura del bijoutier-artiste e del bijoutier-couturier, cui si debbono la maggior parte delle innovazioni nel settore orafo, tendenzialmente immobile e ancorato per generazioni a status symbol, con l’unica funzione di generare bellezza o simboleggiare il potere.
Alba Cappellieri dimostra, nel suo saggio seguito da un altrettanto denso apparato iconografico, che il XX e l’inizio del XXI secolo hanno virato in un’altra direzione tesa a valorizzare il progetto, impegnata nella ricerca di nuovi materiali e nuove tecniche, a cominciare dalle stupefacenti creazioni Art nouveau in vetro, in corno o in avorio di Lalique fino all’uso del 3D Printing, nella manifattura contemporanea, e alle wearable technologies, tecnologie indossabili che stravolgono totalmente il concetto tradizionale del gioiello. «Nella contemporaneità postmaterialistica il valore del materiale è stato affiancato da quello del progetto, ed è per questo, specifica la Cappellieri, che qui si troveranno parimenti indagati gioiello tradizionale, gioiello di ricerca e gioiello di couture con i relativi protagonisti».
Protagonisti che l’autrice individua in tutto il mondo, nessuno escluso. L’iter è suddiviso in capitoli che fanno riferimento a uno stile: l’Art Nouveau, l’Art Déco, lo stile internazionale e l’organicismo degli anni Trenta e Quaranta, dal New Look al Pop degli anni Cinquanta e Sessanta, dal Radical al Global degli anni Settanta fino al materialismo e alle nuove tecnologie dell’ultimo trentennio. A tale messe di informazioni non corrisponde, però, un altrettanto capillare repertorio fotografico che è, sì, straordinariamente ricco ma privilegia nomi storici, come Cartier, Van Cleef & Arpels, Tiffany, Bulgari, mentre è meno generoso nei confronti di altri, pur importanti, come Franco Canilla, Afro e Dino Basaldella, Joel Arthur Rosenthal detto JAR, Wendy Ramshaw, o meno conosciuti, come i tanti artisti contemporanei citati e, quindi, meritevoli di essere anche illustrati.
Gioielli, dall’Art Nouveau al 3D Printing, di Alba Cappellieri, 264 pp., ill. b/n e col., Skira, Milano 2018, € 60,00

Un gioiello di Lagerfeld
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