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Michele Coppola

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La visione innovativa di Michele Coppola

Dall’economia circolare al prossimo allunaggio, nelle parole dell’executive director Arte, Cultura e Beni Storici e direttore delle Gallerie d’Italia

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Jenny Dogliani

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Inaugurata nell’aprile 2022 nel Palazzo Turinetti in piazza San Carlo, la quarta sede del polo museale di Gallerie d’Italia si prepara alla sua seconda art week torinese con in serbo tanti progetti in corso e futuri. Ne parla Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici e direttore delle Gallerie d’Italia.

Da To Listen To ad Artissima. Sono tanti gli appuntamenti di Gallerie d’Italia per l’autunno torinese. Ce ne può parlare?
Nei prossimi mesi accoglieremo numerose iniziative, aggiungo, fra altre e fra quelle già ricordate, gli incontri di #Inside dedicati a «The Circle» di Luca Locatelli e all’economia circolare. Le Gallerie d’Italia si aprono a una grande varietà di proposte, dall’arte al libro alla musica, e coinvolgono pubblici diversi, confermandosi come spazio culturale vivo e stimolante.

Seconda art week per le Gallerie d’Italia, come vi state preparando per la settimana dell’arte più importante dell’anno: quali saranno le vostre offerte espositive in sede e fuori?
Il legame tra la Banca e Artissima si è rafforzato grazie alla condivisione di progetti che collegano reciprocamente spazi e contenuti della fiera e del museo di piazza San Carlo. Nella nostra sala immersiva sarà presentata una rassegna inedita di opere video di artisti le cui gallerie sono presenti al Lingotto. E l’Oval ospiterà una selezione di fotografie sensazionali dalla mostra di Gallerie d’Italia, storie di soluzioni «circolari» che rispettano il pianeta, tra l’altro in dialogo proprio con il tema della «cura» scelto quest’anno.

Intesa Sanpaolo è intrinsecamente legata a Torino. Qual è il «capitolo di spesa» per le attività culturali e le istituzioni cittadine in corso e in programma nel prossimo biennio?
Torino è al centro della storia e dell’impegno del Gruppo e le attività di Gallerie d’Italia permettono di essere ancora più vicini alla città, in particolare con importanti progetti che, grazie alla bellezza e all’efficacia della fotografia, offrono occasioni di riflessione sulle sfide della contemporaneità. Stiamo lavorando con Cristina Mittermeier e National Geographic a un viaggio tra popolazioni del mondo in armonia con la natura e il fotografo Paolo Verzone è già impegnato con l’Agenzia Spaziale Europea a documentare il prossimo allunaggio. Ci saranno nuovi capitoli sulla grande fotografia italiana, con protagonisti come Mario Giacomelli e Antonio Biasucci. E attorno alle mostre e alle collezioni continueranno gli approfondimenti e i laboratori per le scuole e per pubblici fragili. Costante e irrinunciabile è anche il sostegno alla promozione del patrimonio culturale della città, grazie alle solide sinergie con i principali attori del territorio, a partire dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Le Gallerie d’Italia di piazza San Carlo sono nate come un proseguimento della piazza, un luogo anche di incontro e socialità. Come la vivono i torinesi? Attraverso i portici e la gradonata, Palazzo Turinetti è parte integrante e si fonde con l’eleganza del «Salotto di Torino». Le Gallerie mettono a disposizione un palazzo straordinario, importanti collezioni, originali progetti fotografici, numerose iniziative culturali, nonché la libreria, lo storico Caffè San Carlo e il ristorante Scatto, offrendosi come luogo vitale e dinamico a 360 gradi, riconosciuto ormai come elemento identitario della città. La ragione della nascita delle Gallerie d’Italia, a Torino come a Milano, Napoli e Vicenza, sta principalmente nella volontà della Banca di riconsegnare alle comunità spazi che appartengono alla loro storia e alle loro radici.

I cittadini o i turisti italiani e stranieri che vogliono consultare l’Archivio Publifoto come possono fare? Ci sono mostre in programma a riguardo?
L’Archivio Publifoto è componente importante dell’identità delle Gallerie d’Italia che custodiscono, valorizzano e rendono visitabile questo enorme e prezioso patrimonio storico, sempre oggetto di studio, restauro e digitalizzazione a cura dei nostri archivisti. I materiali possono essere consultati su appuntamento e vengono organizzate visite guidate, oltre ad attività didattiche gratuite alle quali hanno già partecipato migliaia di studenti. Ricordo che oltre 18mila immagini sono fruibili sulla parete digitale all’interno del museo e sul sito dedicato. I 7 milioni di fotografie dell’Archivio sono fonte inesauribile di racconti sulla storia del Paese. Il prossimo novembre, alle Gallerie d’Italia di Milano verrà proposta una mostra con immagini di Maria Callas, nel centenario della nascita. Per le Gallerie di Torino, stiamo preparando un percorso espositivo che ricostruirà i primi 25 anni del Festival di Sanremo.

Che cosa ci aspetta in primavera con il primo festival della fotografia?
L’iniziativa nasce per consolidare l’importanza e la dimensione internazionale del ruolo di Torino nella cultura dell’immagine, affiancando il lavoro di istituzioni della città, come Camera, come le nostre Gallerie d’Italia, che si dedicano quotidianamente alla valorizzazione della fotografia.

I progetti site specific sono una voce importante della vostra programmazione. Dopo JR, Luca Locatelli. Quanto è importante per una banca grande e prestigiosa come Intesa Sanpaolo parlare di economia circolare?
Essere la prima banca italiana implica la responsabilità di una visione ampia di crescita sociale e culturale, indirizzata a temi come ambiente, inclusione, innovazione. Le committenze di fotografia documentaria di Gallerie d’Italia amplificano questo approccio e «The Circle» ne è testimonianza concreta. Un grande progetto, che parla soprattutto ai giovani e racconta, con immagini di forte coinvolgimento, l’impegno del Gruppo a favore di un modello economico che difenda il futuro del pianeta. 

Quanto è importante l’investimento in cultura per la crescita anche economica di una città come Torino e quali sono i principali asset su cui puntare?
È innegabile che l’arte e la cultura siano acceleratori di sviluppo economico, in termini di attrattività turistica ma anche di crescita dell’occupazione. Il patrimonio culturale è una risorsa indiscutibile, da mettere sempre più a sistema. Per esprimere appieno le proprie potenzialità è necessario continuare a investire sulla formazione di competenze e professionalità preparate a una gestione e valorizzazione capace dei beni artistici. È una sfida italiana, non solo di Torino. 

Possiamo considerare le Gallerie d’Italia di Torino un museo green?
Dal cambiamento climatico nelle immagini di Paolo Pellegrin, alle storie di economia circolare di Luca Locatelli, credo sia evidente il contributo delle Gallerie di piazza San Carlo nel promuovere conoscenza e consapevolezza attorno a una delle questioni più urgenti e indifferibili del nostro tempo.
 

Michele Coppola

Jenny Dogliani, 31 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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