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«Date painting» (1967) di On Kawara, stimato 500mila-700mila euro

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«Date painting» (1967) di On Kawara, stimato 500mila-700mila euro

La vita di Kasper König in 250 opere

La casa d’aste Van Ham di Colonia disperde la collezione privata del curatore ed ex direttore del Museo Ludwig

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Giorgio Guglielmino

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È sempre con una nota di tristezza che si sfogliano i cataloghi delle aste relative alla dispersione di collezioni private. I primi due giorni di ottobre a Colonia sarà la volta della raccolta personale del curatore tedesco Kasper König, deceduto lo scorso agosto all’età di 80 anni, offerta dalla casa d’aste Van Ham. Si tratta di 250 lotti molto diversi tra di loro ma che danno l’idea dell’attività, dei gusti artistici e delle collaborazioni avvenute nel corso di una vita sia nell’ambito delle iniziative curatoriali, sia nella sua veste di direttore del Museo Ludwig di Colonia.

Le stime minime vanno dai 300 euro per un piccolo lavoro di Tobias Rehberger sino ai 500mila-700mila euro per un «Date painting» del 1967 di On Kawara. In mezzo c’è di tutto. Vi è, come forse era naturale prevedere, una prevalenza di artisti tedeschi, da Stephan Balkenhol a Hanne Darboven, da Sigmar Polke ad Andreas Slominski. Colpisce però l’assenza di grandi artisti come Gerhard Richter, Anselm Kiefer e Georg Baselitz. Vi è molta fotografia, a partire da Bernd e Hilla Becher per arrivare ad Andreas Gursky con una bellissima piccola immagine (20 x 26 cm) del 1985 offerta ad una stima quasi incredibile di 2mila-3mila euro.

Tre sono gli italiani presenti: una edizione di Alighiero Boetti, due lavori non scultorei di Luciano Fabro e un vecchio collage di Giulio Paolini del 1972, quest’ultimo forse il lavoro più interessante. Totalmente fuori dalla schiera dei contemporanei, un disegno niente meno che di Caspar David Friedrich (stimato tra 40mila e 60mila euro).

Oltre ai pezzi più importanti come On Kawara e Andy Warhol, la parte più intima e più interessante della collezione è rappresentata da opere create come piccoli omaggi degli artisti a König: il biglietto di auguri disegnato a mano da Niele Toroni in occasione del suo sessantesimo compleanno, il ritratto eseguito da Yan Pei-Ming o la fotografia di Wolfgang Tillmans intitolata «La libreria di Kasper König» che raffigura il suo tavolo di lavoro con alle spalle la sua libreria (stimata 3mila – 5mila euro).

Sono tutti lavori di piccole o al massimo medie dimensioni, non vi sono pezzi particolarmente grandi o voluminosi perché König amava riempire le pareti del suo studio con decine e decine di opere quasi senza lasciare spazi vuoti sui muri. Una seconda minore tornata di lotti sarà offerta on-line sempre dalla casa d’aste Van Ham dal 26 settembre al 10 ottobre.

Forse è un peccato che la collezione non rimanga unita, ma in fin dei conti è il destino di tutte o quasi le raccolte che, una volta scomparso chi le ha messe insieme, rimangono come animali senza più padrone. Bene, quindi, che le singole opere vengano adottate una per una e possano iniziare una nuova vita.  

«Kasper König 291193» (1993) di Yan Pei-Ming

Giorgio Guglielmino, 24 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

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La vita di Kasper König in 250 opere | Giorgio Guglielmino

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