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L’anfiteatro, anzi il teatro «patacca»

Il finto teatro greco ammirato da Giulio Cesare e Cleopatra costruito senza permessi

La grande bufala, in realtà un abuso edilizio spacciato per teatro greco, per mesi ha funzionato. I visitatori pagavano per visitare, cenare, assistere agli spettacoli nel «teatro greco» costruito senza permessi devastando una grande collina ad Arcugnano in provincia di Vicenza.

Per la grande truffa pubblicizzata come «Anfiteatro Marittimo Berico Porto degli Angeli: eccezionale sito archeologico con reperti dal neolitico, greco e romano» (così riporta il sito Internet) sono scattati i sigilli disposti dalla Procura di Vicenza per «abuso edilizio e costruzione recente realizzata in assenza di ogni permesso», insieme all’ordinanza di demolizione.

Se a Totò non era riuscita la vendita della Fontana di Trevi, per Franz Malosso-von Rosenfranz, il cui vero nome è Franco Malosso e vive ad Arcugnano, le cose sono andate meglio. Il sito archeologico era stato ammirato, diceva, anche da Giulio Cesare e Cleopatra di ritorno dall’Egitto.

Le visite al teatro, 5mila mq, da lui fatto costruire con pietre moderne un po’ invecchiate su una collina dove avvenivano anche spettacoli in costume e cene, gli ha fruttato per alcuni mesi una bella cifra. Era infatti molto frequentato, soprattutto da stranieri, al costo di 40 euro a persona per il biglietto d’ingresso. Malosso è stato denunciato per abuso edilizio, violazione del vincolo paesaggistico e ricerche archeologiche non autorizzate.

Nel sito è stato costruito anche un laghetto. Rimangono tante domande: per mesi nella zona c’è stato il trasporto di centinaia di blocchi di pietra, il terreno è stato recintato, sequestrato e trivellato dalle ruspe. Chi doveva controllare mentre si costruiva il teatro «patacca» assediato dai turisti per entrare nel paradiso «neolitico greco romano» dove si continuava a scavare per trovare altre meraviglie «archeologiche»?

Tina Lepri, 05 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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