Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliFerrara. Il ritratto del re di Francia Luigi XIII conservato alla Pinacoteca di Ferrara, tela di grandi dimensioni della metà del Seicento, sarà restaurato a cura dell’Associazione Amici delle Gallerie Estensi in accordo con Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi. Il ritratto, di autore sconosciuto, fa parte della raccolta di diciannove ritratti di dame e uomini d’arme costituita nel Seicento dalla famiglia ferrarese Villa e ancora oggi conservata al Piano Nobile di Palazzo dei Diamanti (sede della Pinacoteca Nazionale di Ferrara).
Gioiello architettonico del Rinascimento (e ricco di decorazioni a temi astrologici e cabalistici che tanto erano cari al committente Ercole I d’Este, duca di Ferrara), a seguito della fine del dominio estense a Ferrara nel 1598 con la vituperata «devoluzione» allo Stato della Chiesa e al trasferimento della corte a Modena col ramo cadetto rimasto regnante, Palazzo dei Diamanti fu infatti venduto nel 1641 dal Duca di Modena Francesco I d'Este al marchese Guido I Villa de’ Discalci (della famiglia padovana trasferitasi a Ferrara ai primi del XV secolo con Lancillotto Villa, giurista e diplomatico del marchese di Ferrara Niccolò III d’Este).
Nei decenni successivi i Villa (proprietari di Palazzo dei Diamanti fino al 1832) celebrarono con committenze artistiche i propri legami familiari e le imprese militari degli esponenti di spicco della famiglia, un cui ramo si era insediato in Piemonte distinguendosi nella carriera militare negli eserciti sabaudi. Proprio a questo legame piemontese fa chiaro rimando la presenza del ritratto di Luigi XIII, che si lega alla militanza dei Villa come uomini d'arme al servizio dei Savoia, strettamente legati alla Casa Reale di Francia.
Come gli altri ritratti presenti in Pinacoteca, anche questo presenta quegli stilemi della ritrattistica aristocratica internazionale del Seicento che sono specifici di simili gallerie celebrative di personaggi e lignaggi illustri. Il suo rientrare nell’iconografia tipica della cosiddetta «Europa delle Corti» rende complesso identificarne con precisione l’autore. L’unica certezza è che questa immagine di Luigi XIII è immediatamente riproposta in una tavola incisa nel volume «Les Portraits des Hommes Illustrés François qui Sont Peints dans la Galerie du Palais du Cardinal de Richelieu», pubblicato nel 1655 a Parigi da Zacharie Heince e François Bignon.
L'Associazione Amici delle Gallerie Estensi, fondata nel 2014, ha lo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico delle Gallerie Estensi (Museo Autonomo che comprende Galleria Estense, Museo Lapidario e Biblioteca Estense di Modena, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e Palazzo Ducale di Sassuolo) e, come spiega la presidente Edvige Rangoni-Machiavelli: «Per far scoprire i tesori delle Gallerie Estensi e le tante storie ad essi legate, l’Associazione promuove incontri, spettacoli, rassegne, iniziative didattiche e sostiene anche concretamente le Gallerie, finanziando interventi di restauro, come in questo caso. È soprattutto con le quote associative che supportiamo il recupero delle opere, ed è per questo che il ritratto di Luigi XIII è stato recentemente esposto a Modenantiquaria, per sensibilizzare il visitatori, modenesi e ferraresi in particolare, e sarà oggetto di iniziative particolari tese a diffondere l’attività e il sostegno al complesso delle Gallerie Estensi».

Anonimo del XVII secolo, «Ritratto di Luigi XIII Re di Francia», 1655 ca, olio su tela, Pinacoteca Nazionale di Ferrara, inv. 17 (particolare)
Altri articoli dell'autore
Con tavole rinascimentali, pergamene e rotoli miniati, manufatti storici e installazioni interattive il Meis illustra la figura biblica della regina moglie di Assuero e la festa di Purim fra storia, tradizione, arte e attualità
Alle Scuderie del Quirinale un’ampia mostra esplora per la prima volta le relazioni tra Roma caput Mundi del Seicento e gli universi culturali di Africa, Americhe e Asia
I due disegni preparatori dei fratelli bolognesi, entrati nella collezione della National Gallery di Londra dal 1837, sono straordinariamente esposti al pubblico nonostante lo stato di conservazione delicato
Nel Museo di Santa Caterina a Treviso le diverse interpretazioni date all’immaginario emotivo e fideistico di Cristo e Maria Maddalena dal Duecento al Novecento