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Adam Cvijanovic

James Prochnik 2025

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L’arte contemporanea entra nella cattedrale simbolo di New York

La Cattedrale di San Patrizio si apre all’arte contemporanea con un’opera monumentale firmata da Adam Cvijanovic

Sophie Seydoux

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New York. La Cattedrale di San Patrizio, cuore spirituale e architettonico della comunità cattolica americana, si apre all’arte contemporanea con un’opera monumentale firmata da Adam Cvijanovic. Il murale, intitolato What’s So Funny About Peace, Love, and Understanding – dal titolo della celebre canzone resa popolare da Elvis Costello – trasforma l’ingresso di Fifth Avenue in un racconto visivo che unisce fede, storia e attualità. Commissionato dal cardinale Timothy Dolan, il lavoro si sviluppa su tre pareti per oltre sette metri di altezza e rappresenta un inno alla memoria collettiva degli immigrati, ai santi e alle figure che hanno plasmato la città. La scena centrale richiama l’apparizione di Knock in Irlanda (1879), un miracolo caro alla devozione del cardinale, affiancata da episodi di immigrazione: dagli irlandesi che costruirono la cattedrale ai nuovi arrivati di oggi.

Accanto a loro, Cvijanovic raffigura santi e beati legati al tema dell’accoglienza, come Santa Francesca Cabrini, patrona degli immigrati, e il sacerdote cubano Félix Varela, insieme a figure simboliche della storia di New York, tra cui Alfred E. Smith e Dorothy Day. Tutti i 75 personaggi dipinti sono ispirati a modelli reali, a sottolineare il legame tra la comunità e il messaggio universale dell’opera. Il murale, arricchito da dorature che evocano le icone bizantine e dialogano con le canne dell’organo monumentale, non si limita a celebrare il passato: si pone come dichiarazione di identità, in un momento in cui il dibattito politico statunitense è segnato da tensioni sull’immigrazione. «Gli immigrati sono figli di Dio», ha ricordato Dolan, sottolineando la vocazione della Chiesa a essere luogo di accoglienza. Con questa commissione, San Patrizio riafferma il ruolo secolare della Chiesa come patrona delle arti, aprendo le porte alla contemporaneità senza rinunciare alla tradizione. «Un’istituzione di fede che si riavvicina all’arte contemporanea è qualcosa di necessario e potente», ha commentato l’artista. E per i milioni di visitatori che ogni anno varcano la soglia della cattedrale, il murale sarà da oggi un segno visibile di dialogo tra memoria e futuro.

Sophie Seydoux, 28 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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