«Subito dopo la riapertura al pubblico del museo il 17 aprile, ci è parso giusto inaugurare le nostre nuove gallerie espositive speciali con uno sguardo più da vicino all’opera di Vermeer, uno degli artisti più popolari della nostra collezione. La sua “Padrona e domestica” è l'ultimo capolavoro che Henry Clay Frick ha acquistato prima di morire, rendendo questa mostra inaugurale un omaggio particolarmente appropriato alla sua eredità di collezionista». Così Xavier F. Salomon, vicedirettore della Frick Collection, introduce «Vermeer’s Love Letters» (Lettere d’amore di Vermeer), la mostra che dal 18 giugno all’8 settembre svelerà le nuove gallerie espositive dell’istituzione newyorkese.
All’opera tanto amata dal tycoon e raffinato collezionista Henry Clay Frick (nel 1919, pochi mesi prima di morire, pagò 300mila dollari per averla, strappandola al magnate del tedesco del tessile James Simon) si affiancheranno due prestiti speciali, accomunati dal tema della scrittura, della lettura e degli scambi epistolari: «La lettera d’amore» dal Rijksmuseum di Amsterdam (che ricambia così il favore per la fortunatissima mostra del 2023, nella quale la Frick aveva inviato i suoi tre dipinti dell’autore olandese) e «Donna che scrive una lettera con la sua cameriera» dalla National Gallery of Ireland di Dublino.
La mostra è a cura di Robert Fucci, studioso di arte olandese del Seicento nell'Università di Amsterdam, curatore anche del catalogo, in uscita a fine aprile in collaborazione con Rizzoli Electa. Nei saggi contenuti nel volume Fucci approfondisce le tematiche sottostanti che collegano i capolavori, facendo luce sull’eredità dell’artista di Delft (1632-75), di cui sono sopravvissute una trentina di opere, e sulla sua capacità di cogliere momenti intimi con impareggiabile profondità.
I «vermeermaniaci» potranno inoltre ammirare gli altri capolavori del pittore, «Ufficiale e ragazza che ride» e «Ragazza interrotta durante la lezione di musica», esposti nelle vicine gallerie della collezione permanente del museo, fresche di restauro. E a pochi isolati di distanza, al Metropolitan Museum of Art (come raccontava nel 1990 il regista Jon Jost in «Tutti i Vermeer a New York»), altri cinque dipinti dell'artista completano l’itinerario vermeeriano.

«Padrona e domestica» (1664-67 ca) di Johannes Vermeer, New York, The Frick Collection. Foto Joseph Coscia Jr.

«Donna che scrive una lettera con la sua cameriera» (1670-72 ca) di Johannes Vermeer, Dublino, National Gallery of Ireland; dono di Sir Alfred e Lady Beit, 1987 (Beit Collection). Foto © National Gallery of Ireland

«La lettera d’amore» (1669-70 ca) di Johannes Vermeer, Amsterdam, Rijksmuseum