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Una veduta della facciata ovest del Campidoglio a Washington D.C.

Foto tratta da Wikipedia: Martin Falbisoner, CC BY-SA 3.0

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Una veduta della facciata ovest del Campidoglio a Washington D.C.

Foto tratta da Wikipedia: Martin Falbisoner, CC BY-SA 3.0

L’«editto» di Trump sugli stili architettonici: «neoclassico» sì, modernista no

L’ordine esecutivo prevede l’uniformizzazione degli edifici pubblici a una linea più tradizionale, rifiutando le tendenze «progressiste». Critiche dall’American Institute of Architects

Gareth Harris

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L’American Institute of Architects (Aia) ha criticato il presidente Donald Trump per aver emanato un ordine esecutivo («executive order») intitolato «Promoting Beautiful Federal Civic Architecture». L'ordine, emanato il 21 gennaio tra una serie di altre direttive che hanno fatto notizia, impone di applicare agli edifici pubblici stili architettonici più classici come quello «neoclassico», rifiutando invece le idee moderniste. In particolare, l’ordine stabilisce che «gli edifici pubblici federali devono essere visivamente identificabili come edifici civici e rispettare il patrimonio architettonico regionale, tradizionale e classico, al fine di elevare e abbellire gli spazi pubblici». L’ordine dispone poi che i responsabili dei dipartimenti governativi statunitensi devono presentare entro 60 giorni delle raccomandazioni per far progredire questa tendenza.

L’Aia, tuttavia, afferma di nutrire forti preoccupazioni sul fatto che imporre stili architettonici in questo modo soffoca l’innovazione e danneggia le comunità locali. «Siamo estremamente preoccupati per qualsiasi revisione che tolga il controllo alle comunità locali, che imponga preferenze ufficiali di design a livello federale o che ostacoli in altro modo la libertà di progettazione e che aggiunga ostacoli burocratici agli edifici federali», ha dichiarato l’istituto in un comunicato.

L’ordine prosegue stabilendo che le raccomandazioni alla nuova amministrazione devono «prendere in considerazione revisioni appropriate dei Principi guida per l'architettura federale». Secondo il sito web del governo statunitense, questi principi guida, creati nel 1962, definiscono la visione del governo federale in materia di architettura, garantendo che «gli edifici pubblici rappresentino gli interessi e le aspirazioni del popolo americano».

L’ultima azione in materia di architettura fa seguito a un precedente ordine, anch’esso denominato «Promoting Beautiful Federal Civic Architecture», emanato da Trump nel dicembre 2020, durante il suo primo mandato come presidente degli Stati Uniti. Questo precedente ordine, accolto con favore dai tradizionalisti, affermava che «i principi guida scoraggiavano implicitamente il design classico e altri design tradizionali noti per la loro bellezza, dichiarando invece che il governo avrebbe dovuto utilizzare design “contemporanei”». Il documento continua affermando che l’architettura classica e altre architetture tradizionali «dovrebbero essere incoraggiate anziché scoraggiate». Reinhold Martin, professore di architettura alla Columbia University, aveva dichiarato a «The New York Times» nel 2020: «L’ordine esecutivo è privo di significato. È un tentativo di usare la cultura per inviare messaggi in codice sulla supremazia bianca e l’egemonia politica». L’ordine esecutivo del 2020 era stato abrogato dal presidente Joe Biden all’inizio del suo mandato, nel febbraio 2021.

Gareth Harris, 23 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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