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Ludovica Zecchini
Leggi i suoi articoliIntimità rimane sinonimo di autenticità anche quando va in scena sul mercato dell'arte, podio dove la purezza dell'arte incontra inevitabilmente il compromesso economico? Sì, se a mediarla è la pittura di Lucian Freud, che Christie's propone in tre opere nate dall'esperienza profonda delle sue relazioni personali. Il prossimo 15 ottobre, durante la «20th/21st Century London Evening Sale», «Self-portrait Fragment», «Woman with a Tulip» e «Sleeping Head» saranno battuti all’incanto. Tre tele cariche di memoria, passione e vulnerabilità che, da espressione privata, si trasformano ora in opere offerte alla contesa collezionistica. Lucian, nipote di Sigmund Freud, ha infatti sempre dipinto senza abbellimenti, rivelando una verità cruda e spoglia, raccontando l’anima nelle sue tensioni e contraddizioni più intime.
Le tre opere in asta illustrano questo percorso. «Woman with a Tulip», esempio della sua prima fase, è un ritratto composto e preciso, dove ogni dettaglio rivela un’introspezione calma e meditata. La figura femminile, sospesa e fragile, con il tulipano che suggerisce un simbolismo delicato, è l'immagine di un’intimità raccolta, quasi rituale. Qui la pittura sembra fissare un momento di quiete emotiva, sottolineata dallo sguardo e dalla postura della modella. «Self-portrait Fragment», datato intorno al 1956, segna invece un salto nel complesso universo di Freud. Qui l’artista si rappresenta in modo frammentato e incompiuto, lasciando parti del volto volutamente in sospeso. È un’immagine che parla di crisi, di vulnerabilità e del processo creativo come viaggio interiore, dove il non-finito diventa metafora di una psiche tormentata. L’autoritratto si fa confessione e resistenza. «Sleeping Head», dipinto tra il 1961 e il 1971, mostra un’intimità diversa, fatta di abbandono e quiete. Il volto addormentato, restituito con pennellate libere e vibranti, trasmette la fragilità del momento del sonno, un istante di intimità assoluta. La tecnica più aperta e immediata evidenzia una fiducia nuova nel gesto pittorico, che lascia spazio all’improvvisazione e alla forza emotiva.
Le tele, provenienti dalla stessa collezione privata, si configurano quindi come frammenti di una biografia, pezzi di una storia umana e artistica che il mercato ora interpreta e valorizza. Un passaggio, quello dall’intimità alla visibilità pubblica, è un processo delicato. Le opere non sono più solo testimonianze private, ma diventano parte di un racconto costruito dal mercato per attirare interesse e legittimazione. Questo fenomeno, seppur non nuovo, oggi si manifesta in modo sempre più esplicito, riflettendo come l’arte non viva più soltanto in musei o collezioni chiuse, ma si definisca anche nella sua quotazione finanziaria. Inevitabile, pensando a Freud, guardare quindi anche al suo mercato, che anche nel 2025 si sta confermando solido. Al momento i risultati raccontano di vendite per circa 3 milioni di sterline, con il 96% delle vendite concentrate nel Regno Unito, la maggior parte proveniente dal comparto di disegni e acquerelli, venduti tra le 5 e le 10 mila sterline. Un ulteriore spinta arriverà dall'asta londinese, dove le tre opere sono stimate complessivamente 13-20 milioni di sterline. Questo il valore assegnato all'intimità tradotta in pittura.
Lucian Freud, Self-portrait Fragment, circa 1956. Stima 8-12 milioni di sterline
Lucian Freud, Woman with a Tulip, 1944. Stima 3-5 milioni di sterline
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