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Federico Florian
Leggi i suoi articoliKaufmann Repetto ospita dal 7 aprile al 21 maggio una personale del cinquantaduenne pittore Pierpaolo Campanini
In mostra una nuova serie di dipinti, nature morte di piante e arbusti, gli stessi che crescono nel giardino dello studio dell’artista.
Campanini è un pittore dalla straordinaria maestria tecnica; le delicatissime sfumature di colore dei suoi dipinti a olio compongono complessi paesaggi emotivi, in cui la figurazione si confonde con l’astrazione.
Piante e oggetti di vario genere, quali guanti, scarpe e porzioni di tessuto, evocano sculture incompiute e abbandonate; una vena surrealista percorre i suoi lavori, i cui colori spesso abbaglianti definiscono un microcosmo sospeso tra sogno e realtà.
La bellezza delle opere di Campanini emerge da un sentimento d’abbandono: velate di malinconia, queste suggeriscono bucoliche visioni dalle quali è bandita la presenza dell’uomo.
L’intera pratica pittorica di Campanini esplora le convenzioni della rappresentazione, quel complesso passaggio dalla realtà (tridimensionale) alla superficie (bidimensionale) della tela. Indagine condotta soprattutto nei suoi dipinti fotorealisti, in cui assemblaggi di oggetti disparati (tra cui manichini, mappamondi e coroncine) creano impossibili composizioni scultoree dal sapore metafisico.
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