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Gianfranco Ferroni
Leggi i suoi articoliLa Fao-Food and Agriculture Organization of the United Nations inaugurerà il 16 ottobre il suo nuovo Museo e Network dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, denominato Fao MuNe, in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione e dell’ottantesimo anniversario dell’organizzazione. A Roma, in viale delle Terme di Caracalla, a due passi dal Circo Massimo e del Colosseo, all’interno della sede della Fao, realizzato con il sostegno italiano del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Fao MuNe nasce come uno spazio dedicato al dialogo interculturale e all’innovazione, integrando anche la storica Biblioteca David Lubin. Il museo racconta gli 80 anni di attività della Fao, invitando il pubblico a esplorare le sfide e le opportunità dei sistemi agroalimentari di oggi e di domani. La cerimonia di inaugurazione sarà presieduta dal direttore generale della Fao, Qu Dongyu, e dal presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.
Su un’area di circa 1.300 metri quadrati e con 12 sale, Fao MuNe unisce storia, conoscenza, arte e scienza per raccontare il cibo e l’agricoltura come patrimonio condiviso dell’umanità. Le esposizioni presenteranno tesori d’archivio, documenti storici e fotografie rare: installazioni immersive permetteranno ai visitatori di comprendere come il cibo unisca persone, culture e pianeta.
Arte e cultura, nel Fao MuNe: nel cuore del museo, una collezione composta da oltre 60 opere donate da circa 40 nazioni aderenti alla Fao, ciascuna testimone della storia, dei paesaggi e delle persone dei diversi Paesi. Tra queste figurano opere uniche, come la scultura a grandezza naturale di Michelangelo Pistoletto, «Coltivare il Terzo Paradiso», che unisce natura, società e tecnologia in un’armonia sostenibile, e Pablo Atchugarry, «Peace with Nature», un ulivo secolare rinato come simbolo della riconciliazione tra l’umanità e l’ambiente. Altre opere, sottolineano dalla stessa Fao, «provengono da diverse regioni del mondo, trovando la loro nuova casa. Insieme, queste creazioni danno vita a un dialogo vibrante tra le nazioni, che attraversa spazi linguistici e geografici attraverso l’arte e gli oggetti. Le mostre culturali metteranno in evidenza le tradizioni alimentari di tutto il mondo, mentre strumenti digitali innovativi consentiranno ai visitatori di immaginare il futuro dell’agricoltura, dell’alimentazione e della nutrizione. In questo spazio vivo, arte, scienza e cultura si incontrano, trasformando il museo in un luogo di incontro dove la conoscenza si trasforma in ispirazione e azione».
E FoodS Lab, la «cucina del mondo», completamente attrezzata, ospiterà laboratori, dimostrazioni di cucina, spettacoli interattivi e incontri con esperti, dedicati alle tradizioni culinarie globali, alla sostenibilità e alle soluzioni innovative. Mettendo in comunicazione istituzioni culturali, università e partner di tutto il mondo, il museo promuove consapevolezza e scambio sulla sicurezza alimentare globale e la cooperazione internazionale. Fao MuNe aprirà al pubblico dal 20 ottobre, dal lunedì al sabato.

Un interno del MuNe. Foto courtesy Rimond

Un interno del FAO MuNe. Foto courtesy Rimond

La sede della FAO a Roma. Foto courtesy Rimond
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