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Il FAO MuNe-Museo dell’Alimentazione e dell’Agricoltura si estende su 1.300 mq all’interno del Palazzo FAO di Roma

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Il FAO MuNe-Museo dell’Alimentazione e dell’Agricoltura si estende su 1.300 mq all’interno del Palazzo FAO di Roma

Nasce a Roma il museo della Fao

All’interno della sede nella Capitale della Food and Agriculture Organization of the United Nations aprirà al pubblico il 20 ottobre il Museo e Network dell’Alimentazione e dell’Agricoltura: uno spazio dedicato al dialogo interculturale e all’innovazione

Gianfranco Ferroni

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La Fao-Food and Agriculture Organization of the United Nations inaugurerà il 16 ottobre il suo nuovo Museo e Network dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, denominato Fao MuNe, in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione e dell’ottantesimo anniversario dell’organizzazione. A Roma, in viale delle Terme di Caracalla, a due passi dal Circo Massimo e del Colosseo, all’interno della sede della Fao, realizzato con il sostegno italiano del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Fao MuNe nasce come uno spazio dedicato al dialogo interculturale e all’innovazione, integrando anche la storica Biblioteca David Lubin. Il museo racconta gli 80 anni di attività della Fao, invitando il pubblico a esplorare le sfide e le opportunità dei sistemi agroalimentari di oggi e di domani. La cerimonia di inaugurazione sarà presieduta dal direttore generale della Fao, Qu Dongyu, e dal presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.

Su un’area di circa 1.300 metri quadrati e con 12 sale, Fao MuNe unisce storia, conoscenza, arte e scienza per raccontare il cibo e l’agricoltura come patrimonio condiviso dell’umanità. Le esposizioni presenteranno tesori d’archivio, documenti storici e fotografie rare: installazioni immersive permetteranno ai visitatori di comprendere come il cibo unisca persone, culture e pianeta. 

Arte e cultura, nel Fao MuNe: nel cuore del museo, una collezione composta da oltre 60 opere donate da circa 40 nazioni aderenti alla Fao, ciascuna testimone della storia, dei paesaggi e delle persone dei diversi Paesi. Tra queste figurano opere uniche, come la scultura a grandezza naturale di Michelangelo Pistoletto, «Coltivare il Terzo Paradiso», che unisce natura, società e tecnologia in un’armonia sostenibile, e Pablo Atchugarry, «Peace with Nature», un ulivo secolare rinato come simbolo della riconciliazione tra l’umanità e l’ambiente. Altre opere, sottolineano dalla stessa Fao, «provengono da diverse regioni del mondo, trovando la loro nuova casa. Insieme, queste creazioni danno vita a un dialogo vibrante tra le nazioni, che attraversa spazi linguistici e geografici attraverso l’arte e gli oggetti. Le mostre culturali metteranno in evidenza le tradizioni alimentari di tutto il mondo, mentre strumenti digitali innovativi consentiranno ai visitatori di immaginare il futuro dell’agricoltura, dell’alimentazione e della nutrizione. In questo spazio vivo, arte, scienza e cultura si incontrano, trasformando il museo in un luogo di incontro dove la conoscenza si trasforma in ispirazione e azione». 

E FoodS Lab, la «cucina del mondo», completamente attrezzata, ospiterà laboratori, dimostrazioni di cucina, spettacoli interattivi e incontri con esperti, dedicati alle tradizioni culinarie globali, alla sostenibilità e alle soluzioni innovative. Mettendo in comunicazione istituzioni culturali, università e partner di tutto il mondo, il museo promuove consapevolezza e scambio sulla sicurezza alimentare globale e la cooperazione internazionale. Fao MuNe aprirà al pubblico dal 20 ottobre, dal lunedì al sabato.

Gianfranco Ferroni, 14 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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