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Francesco Tiradritti
Leggi i suoi articoliL’umanità del Medio Regno al Met
Il Medio Regno (2030-1650) è uno dei periodi cruciali della storia egizia. Segna la fine di un secolo di divisioni interne durante il quale l’istituzione della regalità era andata incontro a una profonda crisi. I sovrani della XII dinastia, con la quale si suole fare coincidere il Medio Regno, non governano più come dèi in terra, ma piuttosto come primi inter pares grazie al consenso dei sudditi. Il regnare non è più un dono divino, ma un mestiere come gli altri e può essere insegnato e trasmesso ai propri figli.
Quest’epoca è anche considerata il periodo classico della civiltà egizia, il momento in cui vengono composte le opere letterarie di maggior importanza come il Racconto di Sinuhe e L’Oasita eloquente.
Al Medio Regno il Metropolitan Museum of Art di New York dedica una mostra («L’antico Egitto mutato: il Medio Regno») dal 12 ottobre (fino al 24 gennaio). Raccoglie 230 capolavori provenienti dalla collezione newyorkese, una delle più ricche di reperti di quest’epoca, e da altri 37 musei del Nord America e dell’Europa. L’evento si configura perciò come quello di maggior rilevanza in ambito egittologico dell’anno che volge ormai al termine.
La mostra si sviluppa lungo un percorso tematico e cronologico e si apre con la statua monumentale di Mentuhotep II Nebhepetra (2065-2014), il sovrano tebano che riconquistò il nord del paese riunificandolo e dando di fatto inizio al Medio Regno. La scultura è realizzata in uno stile arcaizzante che dimostra la volontà di fare riferimento ai sovrani delle epoche più antiche assurti a modello da cui trarre ispirazione.
Le altre statue reali in mostra al Metropolitan documentano invece il profondo mutamento che intervenne durante il Medio Regno. Alla giovinezza promanata dai volti dei primi monarchi si contrappongono i lineamenti scavati e intensi dei re della fine della XII dinastia. Nelle effigi degli ultimi grandi sovrani lo stimolo a riallacciarsi alle grandi epoche del passato si è esaurito e la regalità ha trovato una nuova trasposizione in espressioni preoccupate che manifestano il peso derivante dalle responsabilità legate al potere.Le immagini di Sesostri III (1881-1842) e del figlio Amenemehat III (1842-1794) sono permeate da una profonda umanità che doveva avvicinare il sovrano ai propri sudditi e che le rende ancora oggi attuali come nessun’altra opera dell’arte egizia.
I monarchi del Medio Regno ripresero anche la tradizione di farsi seppellire in piramidi, edificate però in mattoni crudi anziché in pietra. Le ricerche compiute intorno a questi monumenti sin dalla fine dell’Ottocento hanno portato al rinvenimento delle tombe di numerose regine e principesse. Vi erano state sepolte insieme ai loro preziosi gioielli, alcuni dei quali sono presenti in mostra e rivelano la perizia degli orafi dell’epoca.
Non poche furono le innovazioni artistiche del Medio Regno. Tra quelle di maggior successo vi è la creazione della statua-cubo, modello scultoreo che ebbe larga fortuna nelle epoche successive. A partire dalla fine della XII dinastia funzionari di ogni ordine e grado scelsero di farsi ritrarre accovacciati e con gli avambracci appoggiati sopra le ginocchia nell’atteggiamento del questuante. Poste all’ingresso dei templi le statue-cubo dovevano spingere il passante a fermarsi, leggere i testi iscritti sulle loro superfici e, attraverso il potere evocativo della parola, attribuire un’esistenza imperitura al proprietario. In mostra sono anche numerosi oggetti che si riferiscono ad attività quotidiane, come i modellini lignei provenienti dalla tomba di Meket-ra (scoperta proprio da una missione archeologica del Metropolitan agli inizi del secolo scorso) che, nonostante le ridotte dimensioni, restituiscono vivide immagini della vita come doveva svolgersi all’epoca del funzionario (XXI secolo a.C.).
Questi reperti sono anche testimonianza di un aldilà che proprio in quest’epoca assume sempre più l’aspetto di un proseguimento dell’esistenza terrena, concetto ribadito anche dagli ushabti, altra creazione del Medio Regno, la cui funzione era quella di sostituire il defunto e consentirgli di evitare le fatiche e i pericoli oltremondani.
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