Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliIl 12 aprile 2014 apriva il Museo di Palazzo Pretorio nell’edificio duecentesco sede del Museo Civico, che era chiuso da vent’anni. Dopo dieci anni da quel restauro, con l’allestimento di Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni, il museo ribadisce la propria vocazione, sia conservativa (con capolavori dal Trecento al Novecento), sia di relazione con la città, testimoniata anche dal taglio delle varie mostre tra cui «Da Donatello a Lippi. Officina Pratese» (2013-14), curata da Andrea De Marchi e Cristina Gnoni Mavarelli, con capolavori pratesi dispersi nei musei internazionali, «Dopo Caravaggio. Il Seicento Napoletano nelle Collezioni di Palazzo Pretorio e della Fondazione De Vito» (2019-21), a cura di Nadia Bastogi e Rita Iacopino o «Hi Woman! La notizia del futuro, 22 artiste internazionali dialogano con le opere del Pretorio» (2021-22), a cura di Francesco Bonami.
In questa ricorrenza, la direttrice Rita Iacopino esprime l’impegno del museo a essere «sempre più partecipativo, inclusivo, immersivo, rivolto a ogni tipo di pubblico e con un vero e proprio percorso parallelo» (realizzato grazie ai fondi Pnrr e che sarà completato nel 2026) che vede ora l’installazione multimediale interattiva al piano terra e la Sala delle riproduzioni tattili.
Il 12 aprile si inaugurerà al primo piano la nuova sala espositiva «Dai Depositi al Museo. Artisti del ’400 e del ’500», con dipinti di Tommaso di Piero Trombetto, Zanobi Poggini, Michele delle Colombe, Ludovico Buti e Stefano Pieri: «Non abbiamo voluto per questa celebrazione realizzare una mostra ma restituire ancora qualcosa alla città», aggiunge Iacopino. Entro l’estate, poi, ci sarà lo spazio dedicato al Museo del Risorgimento e quello intitolato «Prato prima di Prato» con reperti archeologici provenienti dal territorio e da Gonfienti, insediamento etrusco del VI secolo a.C. Nutrito il programma di eventi in questi mesi (con «Pretorio Project Space», di Teresa Megale), performance e danza (Virgilio Sieni, Elena Bucci, Compagnia teatrale Binario di scambio, e «Walk in Sound-Del tempo e dello spazio», a cura di Francesco Dendi) e incontri («Musei in Dialogo»).
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