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Una veduta della Galleria degli Uffizi a Firenze

Foto tratta da Wikipedia, Arek N. CC BY-SA 3.0

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Una veduta della Galleria degli Uffizi a Firenze

Foto tratta da Wikipedia, Arek N. CC BY-SA 3.0

Verso il nuovo gestore degli Uffizi: da Opera Laboratori Fiorentini a CoopCulture

Dopo 21 anni, i servizi museali di Uffizi, Pitti e Accademia passeranno dall’attuale società alla vincitrice della gara d’appalto nel maggio 2023. Ma, non accolti i ricorsi al Tar, è possibile l’intervento del Consiglio di Stato

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Laura Lombardi

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Opera Laboratori Fiorentini, la società dotata di circa 300 dipendenti che per 21 anni ha gestito i servizi museali di Uffizi, Palazzo Pitti e Galleria dell’Accademia a Firenze (biglietterie, sorveglianza e accoglienza), sta per essere sostituita integralmente nelle prime due sedi da CoopCulture/Electa, vincitrice nel maggio 2023 della gara d’appalto, mentre all’Accademia (parte del polo con i Musei del Bargello) dovrebbe subentrare Ales Spa, società in house del Ministero della Cultura, esclusivamente per le attività di biglietteria. A nulla sono valsi infatti i ricorsi al Tar: sono stati rigettati sia quello presentato da Ati (Associazione temporanea d’impresa, NdrGiunti Editore Spa di cui fa parte Opera Laboratori, sia quello di Primo Nomine, seconda classificata alla gara. L’unico ricorso accolto è quello di Vivaticket, stralciato dai giudici e rinviato all’udienza del 5 febbraio (data comunicata al momento della pubblicazione di questo articolo, Ndr) sulla base di motivi aggiunti in corso di causa.

Il museo, assistito dall’Avvocatura generale dello Stato nella vicenda giudiziario amministrativa, stipulerà il contratto con CoopCulture per cinque anni, per 121mila euro. Il passaggio di consegne dovrebbe compiersi in circa un mese. I servizi museali di accoglienza, biglietteria e bookshop riguardano anche la Direzione regionale musei Toscana e Opificio delle Pietre Dure. CoopCulture si sarebbe impegnata a riassorbire parte del personale alle stesse condizioni economico contrattuali, mentre di altri addetti (sul numero non c’è ancora chiarezza) dovrebbe farsi carico, con identici salari, l’impresa che subentrerà per la guardiania, sia per gli Uffizi come per gli altri musei. Scompare inoltre la clausola dei quattro euro per la prenotazione dei biglietti (tre nel caso del biglietto per Palazzo Pitti o per il Giardino di Boboli) che, in base a un accordo interno, erano finalizzati al pagamento del personale per l’apertura di alcune sale. Opera ha proclamato dall’1 febbraio lo stato di agitazione e l’apertura alla mobilitazione generale dei lavoratori. Filcams Cgil Firenze, Uiltucs Toscana e Rsu esprimono preoccupazione «per il futuro lavorativo e la forte contrarietà per la crescente incertezza sull’effettivo mantenimento degli attuali livelli economici e normativi, compresi quelli stabiliti dalla contrattazione di secondo livello», che il passaggio ai nuovi gestori comporta. CoopCulture per ora non commenta. Il rischio è infatti che Opera Laboratori Fiorentini e la spagnola Primo Nomine impugnino la decisione del Tar facendo ricorso al Consiglio di Stato.

Le preoccupazioni dei lavoratori di Opera si estendono a quelli della Galleria dell’Accademia e dei Musei del Bargello (Palazzo Davanzati, Cappelle Medicee, Casa Martelli e Orsammichele) per l’affidamento, in questo caso, solo dei servizi di biglietteria. Infatti, l’estate scorsa il Ministero della Cultura aveva revocato a Opera Laboratori Fiorentini l’appalto dei servizi in essere in questi due musei, che coinvolgono circa 90 addetti. Il ricorso presentato da Ati Giunti Editore Spa (di cui Opera Laboratori fa parte) è stato accolto dal Tar della Toscana che ha sospeso in via cautelare, con ordinanza del 9 ottobre, la revoca facendo proseguire ad Opera il servizio «in continuità», fino all’udienza pubblica del prossimo 5 marzo «per la trattazione della causa nel merito». Viene infatti riconosciuto il rischio che lo scorporo del solo servizio di biglietteria dal rapporto concessorio, che comporta l’erogazione di numerose e importanti altre attività, possa compromettere la qualità di un complesso di servizi museali offerti in maniera integrata.

Nel corso dello sciopero a metà novembre indetto dai lavoratori della Galleria dell’Accademia e del Bargello, preoccupati per il proprio futuro, era stato richiesto ad Ales spa, che dovrebbe subentrare ad Opera Laboratori Fiorentini, di chiarire le condizioni economico normative degli attuali addetti. L’accusa è rivolta al Governo, ritenuto responsabile di utilizzare il patrimonio culturale per far cassa attaccando i diritti del lavoro. «Nei plessi facenti capo all’Accademia, si legge in una nota del Pd, si sta tentando una maldestra internalizzazione di alcuni servizi cosiddetti aggiuntivi ma affettivamente essenziali come le biglietterie e l’accoglienza».

Opera Laboratori Fiorentini conta nel complesso circa 1.000 dipendenti ed eroga da circa trent’anni servizi museali integrati in circa 90 siti in tutta Italia, dei quali 32 sono (erano) nell’ambito di un’unica concessione sul territorio dell’ex Polo Museale Fiorentino.

Laura Lombardi, 05 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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