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Addetti dell’Istituto Centrale per il Restauro al lavoro per ripulire gli affreschi di Villa Rivaldi, Roma

Photo © Ministero della Cultura

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Addetti dell’Istituto Centrale per il Restauro al lavoro per ripulire gli affreschi di Villa Rivaldi, Roma

Photo © Ministero della Cultura

Per Natale MiC e Regione Lazio regalano a Roma una nuova Villa Silvestri Rivaldi

Il ministro della Cultura Giuli e il presidente regionale Rocca hanno presentato le prime aree in corso di restauro e illustrato il progetto di rinascita del complesso cinquecentesco, che si prepara a tornare progressivamente fruibile: «Dal 15 dicembre al 6 gennaio, riapriamo il parco gratuitamente al pubblico», ha dichiarato l’assessore alla Cultura Baldassarre

Nuova vita per la romana Villa Silvestri Rivaldi. A seguito di un accordo di valorizzazione, il Ministero della Cultura si è impegnato ad eseguire il restauro conservativo e il recupero funzionale della villa, con un finanziamento complessivo di oltre 35 milioni di euro, garantiti dalle risorse del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali. La Regione Lazio si è impegnata ad acquistare la villa, un procedimento completato un anno fa, per 25 milioni di euro tramite il Fondo Sviluppo e Coesione 2021-27. Il Ministero della Cultura, in sinergia con la Regione e con la Soprintendenza Speciale di Roma, ha già eseguito il restauro del Villino Rivaldi con un finanziamento di 2,6 milioni di euro e sta predisponendo il progetto di restauro conservativo e il recupero funzionale dell’intero complesso immobiliare. In vista di tale intervento ha finanziato con 400mila euro, per il tramite dell’Icr-Istituto Centrale per il Restauro, il progetto «Palazzo Silvestri Rivaldi-Restauro aperto e conservazione partecipata per il Giubileo. Messa in sicurezza percorsi, accessi e sale», che prevede la visita dei cantieri didattici di restauro, della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Icr, che hanno permesso di portare alla luce nuove porzioni di dipinti e un progetto di valorizzazione che consentirà a studiosi, visitatori e alla comunità locale di ammirare la riscoperta e il recupero delle preziose decorazioni. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca hanno presentato, martedì 9 dicembre, le prime aree in corso di restauro e illustrato il progetto di rinascita dello straordinario complesso cinquecentesco. Dopo decenni di chiusura, la villa, affacciata sul Colosseo e sui Fori Imperiali, si prepara a tornare progressivamente fruibile, secondo modalità e tempi definiti nell’ambito del progetto di restauro e valorizzazione.

Al sopralluogo hanno preso parte oltre a Giuli e Rocca anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio Simona Baldassarre, il capo Dipartimento per la Tutela del patrimonio culturale Luigi La Rocca, il capo Dipartimento per la Valorizzazione del patrimonio culturale Alfonsina Russo, il direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro Luigi Oliva, il soprintendente speciale Città di Roma Daniela Porro, il direttore generale per l’attuazione del Pnrr Angelantonio Orlando, il direttore generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio Fabrizio Magani, il dirigente Unità di Missione Pnrr Servizio I Luigi Scaroina e il direttore del Parco Archeologico del Colosseo Simone Quilici. L’occasione, presentare l’accordo di programma per la valorizzazione della villa, insieme alle prime sale in corso di restauro, che saranno oggetto di uno specifico percorso di «restauro aperto e conservazione partecipata».

Per Giuli, «assistiamo a uno sforzo corale al servizio del bene comune che riafferma la forza e la bellezza dell’identità di Roma. Al progetto di Palazzo Rivaldi potranno partecipare le migliori intelligenze, le migliori creatività, sapendo che il posto di per sé rappresenta una stratificazione storica che va dall'antico al contemporaneo. Tale è la ricchezza espressiva, artistica, storica e culturale, del luogo che noi tutti dobbiamo sentirci responsabilizzati nel valorizzarlo nel migliore dei modi, con il concorso delle forze e delle intelligenze più ispirate. Noi siamo di passaggio, ma dobbiamo lasciare tracce che siano belle, che siano durature, che siano sempre a disposizione del bene pubblico». Rocca ha sottolineato che «i nostri cittadini e il mondo intero conoscono poco, o per niente, la meraviglia di Palazzo Silvestri Rivaldi. Un complesso rinascimentale di inestimabile valore che rischiava un abbandono perenne. Finalmente, grazie all’acquisizione da parte della Regione Lazio e con il sostegno del Ministero della Cultura, con la Soprintendenza di Roma e l’Istituto Centrale del Restauro, questo luogo di bellezza assoluta e incanto rinascerà. Già nel 2026 si avvieranno i lavori di recupero e, progressivamente, i cittadini potranno fruire degli spazi di un contesto destinato ad essere, a pieno titolo, uno dei poli culturali più interessanti d’Europa».

Uno dei soffitti di Villa Silvestri Rivaldi, Roma

Un affresco di Villa Silvestri Rivaldi, Roma

La villa è nata come residenza, quasi a fare da «propilei farnesiani» tra il Colosseo e il Foro, fu concepita nel Cinquecento come luogo di rappresentanza e accoglienza, con ampie sale affrescate con un programma iconografico che celebrava la storia di Roma e di Chiesa madre, e omaggi a Paolo III Farnese. Nei secoli, la villa ha poi visto alternarsi famiglie illustri come i Medici, i Colonna, i Margotti e i Pio di Savoia, fino alla trasformazione in convento nel Seicento, grazie alla donazione di Ascanio Rivaldi e, quindi, nella più importante fabbrica tessile della Roma del Seicento. In questi anni gli affreschi vennero coperti da anonime ridipinture e sono scomparsi fino al XXI secolo. Divenuta istituto assistenziale e scuola, nel Novecento ha rischiato la demolizione e oggi rinasce grazie all’impegno delle istituzioni e della comunità scientifica. 

Il percorso di visita, che sarà aperto al pubblico nei prossimi giorni, conduce dal portale bugnato attraverso l’androne, la Portaria, il Fondaco delle Mendicanti e l’ala di servizio, fino allo scalone in peperino che porta al piano nobile e alla torre medicea. Le ali del palazzo poggiano su strutture romane di età imperiale, con fondazioni profonde e ambienti voltati che testimoniano la continuità di vita e trasformazione del sito dal mondo antico al Rinascimento. Il recupero dei giardini, progettati nel Cinquecento da Giacomo Del Duca, ha riportato alla luce i terrazzamenti e i viali che collegavano la Basilica di Massenzio al Colosseo, restituendo parte del collegamento paesaggistico e culturale che un tempo univa la villa al Palatino e agli Orti Farnesiani. Anche se oggi solo in parte conservati, questi spazi verdi sono fondamentali per ricostruire la topografia storica dell’area centrale di Roma e far riscoprire ai cittadini il paesaggio antico integrato nella città. Il cantiere è anche un luogo di formazione e innovazione, dove l’Istituto Centrale per il Restauro, con i docenti e gli studenti della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Icr, sta conducendo attività didattiche, sperimentando tecniche avanzate come la pulitura laser per riportare alla luce i dipinti murali nascosti da strati di tinteggiatura, coinvolgendo la cittadinanza con visite guidate e attività di «restauro aperto e conservazione partecipata». Si tratta di «uno straordinario patrimonio, Palazzo Rivaldi, che tornerà a disposizione di questa città. Ci vorrà tempo per rendere la struttura agibile, ma da subito, dal 15 dicembre al 6 gennaio, riapriamo il parco gratuitamente al pubblico. Siamo orgogliosi di offrire una nuova affascinante passeggiata sul panorama più bello del mondo, i Fori Imperiali. Per l’occasione, i giardini saranno appositamente addobbati per il Natale. Siamo certi che diventeranno una tappa obbligata delle festività e un nuovo grande attrattore che i cittadini potranno riscoprire, grazie al lavoro di chi è impegnato a fare rinascere questo complesso», ha commentato Baldassarre.

Alessandro Giuli in visita al cantiere di restauro di Villa Rivaldi a Roma. Photo © Ministero della Cultura

Gianfranco Ferroni, 11 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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