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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliNel cuore dell’VIII arrondissement di Parigi, a pochi passi dal Grand Palais, un nuovo spazio dedicato all’arte apre le sue porte: Pierre Cornette de Saint Cyr Gallery. Senza vetrine appariscenti, ma con una vista incantevole, la galleria si affaccia con discrezione sulla scena parigina, proponendosi come un luogo intimo e raffinato per l’incontro tra arte e collezionismo.
Il progetto porta la firma di Pierre Cornette de Saint Cyr, figura ben nota nel panorama artistico internazionale, con quasi vent’anni di esperienza come consulente e una sensibilità forgiata dalla memoria familiare: suo padre, l’omonimo banditore, ha segnato con il proprio nome una delle più prestigiose case d’aste francesi. Questo nuovo capitolo è però un gesto personale che guarda già al futuro. Sessanta metri quadrati al piano terra, pensati non come una vetrina commerciale, ma come un ambiente in cui il collezionista, l’artista, il curioso possano muoversi senza fretta, in un luogo che privilegia il dialogo alla frenesia. Lo spirito della galleria è esattamente questo: offrire un’esperienza che sia al tempo stesso accogliente e rigorosa, capace di restituire all’opera d’arte il tempo e lo spazio necessari per essere davvero vista.
A dare il via alla programmazione, una mostra collettiva che fino all’11 ottobre mette in relazione alcune delle voci più incisive dell’arte moderna e contemporanea. Opere di Roman Opalka, Richard Pettibone, Richard Serra, Yukimasa Ida, Yves Klein, Tom Wesselmann, Alexander Calder e Simon Hantaï tracciano un itinerario che attraversa generazioni e linguaggi, creando un racconto vivo e aperto.
La galleria promette una programmazione regolare, con mostre a rotazione ogni due mesi e collaborazioni con le realtà vicine nel vibrante quartiere Matignon. Tra le iniziative già annunciate, una seconda mostra prevista in concomitanza con Art Basel Paris: «The 204th Booth», titolo ironico e simbolico al tempo stesso, che sottolinea la vicinanza fisica e concettuale della galleria alla grande fiera, pur rivendicando uno spazio autonomo, quasi laterale. Negli anni precedenti, Cornette de Saint Cyr ha operato lontano dalle luci, organizzando incontri e trattative in ambienti riservati, spesso domestici. La nuova galleria nasce proprio dal desiderio di creare un luogo in cui accadano cose autentiche, dove l’arte sia ancora un’esperienza concreta e condivisa.
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