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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliErcolano (Na). Da 15 anni David Packard, figlio del fondatore della multinazionale americana dell’informatica Hewlett-Packard, finanzia restauri e manutenzione del sito archeologico di Ercolano. David Packard è un vero mecenate: finora ha speso 16 milioni per salvare gli scavi dei quali è innamorato e fin dall’inizio sognava di poter costruire ad Ercolano un museo per esporre e valorizzare l’incredibile quantità di tesori restituiti dagli scavi, al momento dispersi o invisibili. I capolavori sono in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ma moltissimi altri oggetti straordinari, e tra questi mobili e oggetti in legno sopravvissuti all’eruzione del 79 d.C., sono conservati nei depositi. Ci sono anche i gioielli trovati addosso agli scheletri delle persone che, per salvarsi dall’eruzione, si erano rifugiati nelle arcate dei ripari per barche su quella che un tempo era la spiaggia della città.
Ora il museo dei tesori ercolanesi si farà e a progettarlo sarà Renzo Piano. Quello di Piano sarà un edificio a basso impatto ambientale e paesaggistico, in gran parte interrato e coperto di vegetazione, da costruire accanto agli scavi. Il luogo dovrebbe essere quello un vecchio edificio, quello del Padiglione della Barca, che verrà probabilmente demolito. Tra qualche settimana verrà presentata la prima bozza del progetto.
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Il Decumano Massimo di Ercolano
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