Elisabetta Raffo
Leggi i suoi articoliIdeata dal collezionista brasiliano Renato de Albuquerque e da sua nipote Mariana Teixeira de Carvalho, la Albuquerque Foundation aprirà le porte al pubblico il 22 febbraio a Sintra, nella periferia di Lisbona. Interamente dedicata alla ceramica, sarà la sede permanente della prestigiosa Collezione Albuquerque di ceramiche cinesi. Raccolta con cura nel corso di sei decenni da Renato de Albuquerque, ex ingegnere civile, la straordinaria collezione, accessibile al pubblico per la prima volta, è composta da oltre 2.600 pezzi e offre un ricco panorama di porcellane Ming e Qing da esportazione e di gusto imperiale, compresi rari esempi di «primi ordini», le prime commissioni di porcellane cinesi da parte dei portoghesi, caratterizzate da una sorprendente iconografia europea, che la rendono la più importante al mondo in mani private. La fondazione, una quinta (tenuta) storica trasformata per fondere elementi tradizionali e funzionalità moderna, ospiterà, inoltre, residenze d’artista e mostre temporanee che metteranno in luce artisti del settore, sia emergenti che affermati. La raison d’être della Fondazione emerge appassionata e sincera dalle parole del fondatore e collezionista.
Che cosa l’ha spinta a creare la Fondazione?
In primo luogo perché mia nipote Mariana e mia figlia Teresa mi hanno spinto a intraprendere questo folle viaggio. Ma avevano ragione, perché ora la collezione può servire a uno scopo più ampio, fornendo risorse per la ricerca, ampliando le conoscenze e ispirando gli altri. Forse trasformerà alcuni visitatori in appassionati come me, che condivideranno la mia passione con le generazioni future.
Ritiene che l’apertura in Portogallo abbia un valore particolare, per esempio per le sue connessioni storiche con l’importazione di ceramiche cinesi?
Certamente! Non riesco a pensare a un luogo migliore dove esporre questa collezione, che comprende gran parte dei cosiddetti «primi ordini», i primissimi pezzi commissionati dal Portogallo in Cina, a metà del XVI secolo.
La Albuquerque Foundation intende far luce sulle affascinanti connessioni culturali e sulle complesse relazioni commerciali tra Oriente e Occidente, con il Portogallo al centro degli scambi. Oltre a presentare la collezione, le mostre a lungo termine esploreranno l’impatto globale della porcellana cinese attraverso approcci curatoriali innovativi, con l’obiettivo di approfondire la comprensione da parte del pubblico della ceramica cinese e del suo significato storico. A inaugurare il programma contemporaneo, supervisionato dal direttore Jacopo Crivelli Visconti, sarà una personale dell’artista statunitense Theaster Gates che presenterà un pavimento di piastrelle in ceramica nera realizzate in Giappone, esposto per la prima volta in Europa. Questo intervento minimale ma profondamente toccante, progettato per essere calpestato dal pubblico, servirà da base per una serie di sculture dello stesso Gates, insieme a una selezione di pezzi curati personalmente dalla Collezione Albuquerque. Le storie stratificate incorporate in ogni oggetto offrono un gioco di influenze interculturali che si riflettono nel lavoro di Gates: l’artista, sull’eco della «fantastica» storia del ceramista giapponese Yamaguchi Shoji, ha coniato il termine Afro-Mingei per esprimere il potere della combinazione di diverse tradizioni creative, ovvero l’estetica nera, carica di significato politico e razziale, e la tradizione ceramica cinese, coreana e soprattutto giapponese, in cui il concetto di mingei mette in evidenza l’ineffabile bellezza di oggetti ordinari e utilitari di uso quotidiano, realizzati da artigiani sconosciuti.
Altri articoli dell'autore
In occasione dei 55 anni dall’avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina sono esposte nel museo romano 40 opere selezionate fra quelle premiate con il China Art Award
Tra eventi di diversa natura in varie città italiane, due mostre al Museo Chiossone di Genova e a Palazzo Blu di Pisa
Al Museo d’Arte Orientale di Venezia le opere di Alessandro Cardinale parlano di diritti delle donne ispirandosi al nüshu, la scrittura delle donne della contea cinese di Jiangyong costrette a una vita da recluse
Il progetto #CulturalxCollabs-Weaving the Future ha suddiviso in rettangoli la copia di un caucasico seicentesco «a draghi» ricostruito dopo un bombardamento. L’idea è superare i confini tradizionali dei musei e, nel 2027, portare a Berlino i contributi per un dialogo tra passato, presente e futuro