Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliDa alcuni giorni sono iniziati gli interventi di restauro su «La Deposizione di Cristo», dipinto murario collocato sulla controfacciata del Chiostro di San Giacomo della Marca, nel Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova, e attribuito a Simone Papa detto «il moderno», allievo di Belisario Corenzio, certamente attivo tra il 1614 e il 1629.
Il restauro, finanziato da San Martino Alberghi srl, società di gestione del sito, verrà realizzato in 120 giorni e condotto da Maria Rosaria Vigorito con il Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza competente. È stato allestito inoltre un cantiere didattico che consentirà la visione dei lavori in itinere.
L’intervento sulla «Deposizione» si iscrive nell’ambito di un più ampio progetto che interesserà altre due pitture murarie: una decorazione a grottesche e il ritratto di Franciscus Quinionius, attribuiti allo stesso autore e datati, come il precedente, tra il 1627-1628. Sui tre dipinti, che presentano depositi superficiali, distacchi di intonaco dal supporto murario, fenomeni di disgregazione progressiva degli intonaci, patine bianche dovute all’umidità e alla presenza di attacchi biodeterogeni, si procederà con solventi green di ultima generazione e a bassa tossicità.
Preziosa e plurisecolare testimonianza di arte e di storia nel centro storico di Napoli, adibita in parte a parcheggio negli anni ’90 del secolo scorso, il Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova, di fondazione angioina (1279), subì importanti trasformazioni alla fine del ’500 a seguito dei danni provocati dai terremoti e dallo scoppio di una polveriera di Castel Sant’Elmo. La ricca decorazione della chiesa, avviata nei primi del ’600, con stucchi, marmi, dorature e soffitto ligneo, vanta, tra le altre, opere di Belisario Corenzio, Francesco Curia, Girolamo Imparato, Fabrizio Santafede, Nicola Malinconico, Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Battistello Caracciolo. Del complesso fanno parte due chiostri, di cui quello più piccolo, il cinquecentesco Chiostro di San Giacomo realizzato da Giovanni Cola di Franco, conserva un pozzo in marmo e accoglie alcuni monumenti sepolcrali provenienti dalla chiesa. Cadenzato da archi a tutto sesto e volte a crociera, è affrescato con episodi della vita di san Giacomo della Marca, attribuiti tradizionalmente a Simone Papa.
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