Achille Bonito Oliva
Leggi i suoi articoliUno spettro ubiquo passeggia per il mondo: il sosialismo reale, fantomatico imprenditore di una Transavanguardia, senza aggettivi. L’imitazione trascina con sé, è inevitabile, parodia e alla fine un lampante Kitsch, bisogno di sovraccaricare vistosamente la forma senza pensieri.
Il mercato funziona con la stessa efficienza e neutralità impassibile dell’auditel, assicurando all’artista attenzione e visibilità con il semplice assorbimento del suo lavoro.
Questa è la fatale degenerazione dell’arte? Incontrollabile e non punibile. All’origine un vecchio equivoco, quello tra creazione e creatività, vedi il pareggiamento demagogico efficacemente promosso e applaudito da ogni verso de L’immaginazione al potere, 1968.
Questa demagogia è il frutto di un consenso che la cultura ha chiesto alla politica. Al mito del collettivo, nei casi migliori, l’arte ha risposto con la solitudine della creazione e non della creatività.
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