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Sotheby’s Paris: la collezione Manny Davidson convince con Sweerts e Rubens

Con un totale di 19,7 milioni di euro, la vendita segna il record francese per una single-owner sale nel 2025

Ludovica Zecchini

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Parigi. Tre giorni di incanto, battaglie serrate e risultati da primato per The Manny Davidson Collection: A Life in Treasures and Benevolence, la vendita organizzata da Sotheby’s che ha totalizzato 19,7 milioni di euro (22,7 milioni di dollari), fissando un nuovo record in Francia, nel 2025, per una collezione proveniente da un singolo proprietario. Cosa rende il successo così incisivo? La qualità dei lotti, lo storytelling del collezionista o una combinazione di entrambi? La risposta non è univoca, ma un precedente simile si è visto a settembre con la collezione Pauline Karpidas a Londra. 73 milioni di sterline (oltre 100 milioni di dollari) venduti da Sotheby’s, confermando come la coerenza, il gusto e la visione di un collezionista possano tradursi in numeri eccezionali sul mercato internazionale.

L’asta, che ha attirato un pubblico internazionale e una partecipazione intensa sia telefonica sia online, ha celebrato la vita e la passione di Manny Davidson – collezionista e filantropo britannico scomparso nel 2022 – attraverso un corpus eclettico di dipinti antichi, argenti, orologi e arredi che riflettono decenni di gusto, curiosità e mecenatismo. Il top lot della vendita è stato A Young Man Wearing a Turban Holding an Upturned Roemer: the Fingernail Test di Michael Sweerts, aggiudicato per 1,57 milioni di euro (stima: 800 mila–1,2 milioni di euro), stabilendo un nuovo record d’artista in Francia. Segue il celebre Self-Portrait in Doctoral Robes di Sir Joshua Reynolds, conteso da cinque offerenti fino a 838 mila euro, e il Portrait of a Silversmith di Thomas de Keyser, che ha raggiunto 698 mila euro, nuovo primato francese per l’artista.

Michael Sweerts, A young man wearing a turban holding an upturned roemer the fingernail test © Damien Perronnet Born & Art Digital Studio © Sotheby's

Sir Peter Paul Rubens, Head study of a boy © Eléa Lefèvre Born & Art Digital Studio © Sotheby's

Grande interesse anche per Rubens, il cui Head Study of a Boy – bozzetto riscoperto e legato a un esemplare conservato al Louvre – è stato aggiudicato a 635 mila euro. Tra gli oggetti d’arte decorativa, un raro orologio musicale automatizzato di James Cox (Londra, ca. 1780) ha visto cinque offerenti spingersi fino a 571 mila euro, mentre una figura marmorea romana di Afrodite ha quadruplicato la stima alta con 520 mila euro. Nel campo dell’argenteria, il Louis XIV silver stand di Élie Pacot (Lilla, 1709–10) ha acceso una competizione fra sei collezionisti, chiudendo a 470 mila euro, mentre un cestino in argento di Paul de Lamerie ha raggiunto 146 mila euro, oltre il doppio della stima.

La collezione Davidson si è distinta per il suo carattere enciclopedico, riflesso anche nella Day Sale (4,8 milioni di euro, 88% dei lotti venduti) e nella Online Sale (1,07 milioni di euro, 100% venduto). Tra le aggiudicazioni più sorprendenti, un’elegante coppa veneziana in vetro latticinio del XVI secolo è salita fino a 305 mila euro, dodici volte oltre la stima, e una coppia di cucchiai apostolici d’epoca Enrico VIII ha raggiunto 76 mila euro. Nella vendita online, la Flora Danica di Royal Copenhagen ha raddoppiato la stima, mentre una natura morta di Nikolaus Christopher Matthes con conchiglie esotiche ha moltiplicato per quindici la sua valutazione, raggiungendo 61 mila euro.

Con l’83% dei lotti venduti nella Evening Sale e una partecipazione equamente divisa tra acquirenti europei e americani, l’evento parigino ha confermato la vitalità del mercato per le collezioni di provenienza privata, soprattutto quando accompagnate da una storia di gusto e mecenatismo.

Ludovica Zecchini, 10 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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