Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Bianca Bozzeda
Leggi i suoi articoliDal 9 novembre al 13 marzo la Berlinische Galerie presenta le opere del Novembergruppe, associazione nata a Berlino nel novembre del 1918, durante le insurrezioni che contribuirono alla fine della Prima Guerra Mondiale. Intitolata «Freiheit» («Libertà»), la mostra fa parte del festival «100 anni di Rivoluzione. Berlino 1918-19» che si svolge quest’inverno nella capitale tedesca.
Composto anche da Paul Klee, Hannah Höch, Bertold Brecht e Otto Dix, il gruppo realizzò circa 40 esposizioni, organizzò concerti e pubblicò numerosi libri e riviste. Nata dalle ceneri ancora calde della monarchia, l’associazione prese in prestito il motto rivoluzionario francese, impegnandosi nella lotta per «libertà, uguaglianza e fratellanza». Favorevole al Modernismo, il gruppo suscitò la diffidenza di un certo settore di pubblico, che ne vandalizzò alcune opere.
Soltanto 4 degli oltre 200 artisti che aderirono al Novembergruppe parteciparono alla sua ultima esposizione nel 1932, all’alba dell’ascesa del nazismo che non tardò a bandire queste opere definendole «arte degenerata». Alcuni componenti del gruppo vennero perseguitati e costretti all’esilio, mentre altri finirono per aderire al partito nazista (è il caso del compositore Max Butting). Molti degli oltre cento lavori esposti tra dipinti, sculture, modelli di architettura, stampe e film provengono dalla Berlinische Galerie, che possiede la più vasta collezione al mondo di opere del Novembergruppe. Accompagna la mostra un catalogo edito da Prestel.

Il Novembergruppe negli anni Venti del Novecento
Altri articoli dell'autore
Dopo tre anni e un milione di euro di investimenti, l’istituzione torinese non è stata confermata nel ruolo che rivestiva dal 2021 a Palermo. Il rischio è un grave impoverimento di una città che per il contemporaneo offre già poco
Da vent'anni l’azienda vinicola sostiene iniziative nel territorio, oggi con Vito Planeta Jr, nipote omonimo dell'iniziatore dei progetti artistici
La protagonista dell’ultimo film dell’artista ravennate, presentato all’80ma Mostra di Venezia e nelle sale a novembre, è Marina Valcarenghi, psicoanalista che per prima ha lavorato nelle carceri con detenuti condannati per reati di violenza sessuale
La regista londinese mette in scena Alcesti di Euripide perché «è la prima donna che scende agli Inferi in cerca di libertà»