Non c’è traccia di 155 opere d’arte sistemate nei vari uffici del Palazzo della Regione di Bari. Si tratta perlopiù di dipinti (148, datati dagli anni Trenta alla fine degli anni Ottanta, più cinque sculture e due affreschi) che abbellivano gli uffici di assessori e dirigenti non solo nella sede principale, affacciata sul lungomare, ma anche in quelli periferici della Regione Puglia.
Ad accorgersi delle sparizioni, su cui ora indagano i Carabinieri,  è stato l’ufficio dell’Economato nel corso dell’inventario delle opere. Un lavoro di catalogazione che si aspettava da tempo perché le pareti dei prestigiosi uffici apparivano stranamente spoglie. Si tratta anche di sapere se le opere ora scomparse, acquistate con soldi pubblici e del valore complessivo di 125mila euro, siano finite sul mercato o «smarrite» e sistemate altrove.

Non è la prima volta che dai palazzi pubblici, non solo in Puglia, spariscono opere d’arte, spesso non tutte catalogate. Dall’ex Ente provinciale del turismo di Bari hanno preso il volo 38 quadri: di recente i Carabinieri hanno recuperato «Finestra Marina» di Bruno Cassinari, trafugato nelle sede del disciolto ente.

Dei 31 furti di beni culturali denunciati nel 2014 ai Carabinieri della Puglia, ben otto sono stati ai danni di enti pubblici e privati: quadri, pitture, affreschi che alimentano il potente mercato clandestino dell'arte.