Gaggero & Luccardini
Leggi i suoi articoliCaro Gaggero,
Ho visto questo tetto di montagna, ricavato tra due leggiadre torrette, e pur riflettendoci a lungo non ho capito il motivo per il quale la neve (ma anche la pioggia) dovrebbe essere convogliata all’interno della casa. Il tetto è infatti a impluvio, come nella Casa del Fauno a Pompei. Qui però siamo sulle Alpi Marittime e l’umidità in casa dovrebbe essere sgradita. Del resto al centro dell’impluvio si vede chiaramente svettare la canna fumaria, facendoci supporre che sia posta al di sopra di un grande camino. Confesso che a ricavare un beneficio da questa soluzione architettonica è l’osservatore, il quale pur restando dietro casa non ha un ingombro visivo dalla sagoma del tetto, poiché può godere di un’ampia veduta sulla valle. Luccardini
Caro Luccardini,
Mi sembra un chiaro caso di «tettite». È una infiammazione della copertura della casa che produce un accrescimento anomalo delle falde del tetto, ma non è una malattia grave. Da lontano non si nota, non ha effetti né urbanistici né territoriali. I materiali, o meglio le tegole, che a un più attento esame del soggetto si rivelano non troppo ortodosse, bene o male sono come la nostra pelle. Dunque devono essere curate con periodiche applicazioni di bitume e siliconi nelle intersezioni tra le falde. Poi ci vuole attenzione con scossaline, lamierini e fogli di rame. In fondo bisogna tenere sotto controllo con esami periodici le infiltrazioni d’acqua. Meglio stare comunque a una certa distanza. Gaggero
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