Caro Gaggero,

della graziosa chiesetta col suo portico che questo nuovo manufatto doveva sostituire, non ha avuto alcun rispetto. Le rivolge irrispettosamente la schiena e però non può fare a meno di usarne il campanile. I nuovi fedeli entrano nella nuova chiesa e forse praticano un nuovo rito, senza contatti con l’esterno (non c’è una finestra in questo bunker di cemento) e quasi respingendo la natura che residua piantata però nei vasi. Malgrado ciò, il cipiglio della facciata principale ha un suo fascino, decisamente altero nei confronti dell’edilizia toscana circostante. 
Luccardini

Caro Luccardini,

l’immagine disponibile in rete è fantastica. Non ci potrebbe essere maggior descrizione del dramma dell’incomunicabilità. Sembrano suocera e nuora che si danno le spalle arroccate su visioni del mondo completamente diverse e si fanno dispetti. Come ogni storia di conflitto ci saranno sicuramente torti e ragioni variamente distribuiti ma non per questo il risultato, visto dall’esterno, è meno patetico. Ho sentito spesso mia nonna dire: «Chi ha più giudizio lo adoperi!». Qui il giudizio (senno, saggezza, buona volontà) non poteva più praticarlo il vecchio san Silvestro: ormai è quello che è da secoli. Il nuovo forse, non ne aveva. Aveva altre qualità: voleva cambiare, dichiarare la propria diversità, esplorare nuove possibilità, finirla con il vecchiume stantio. Ed ecco il dramma, la tragedia dell’incomprensione: non si parlano, non si sono mai parlate e la guerra è a oltranza. D’altra parte il destinatario, essendo Dio, sapeva già bene in anticipo ciò che lo aspettava… 
Gaggero