Carlotta de Volpi
Leggi i suoi articoliSi è conclusa la Classic Week di Christie’s Parigi; una serie di sette aste, dal 15 al 22 novembre (e anche online dal 2 al 17), ognuna contenente lotti provenienti dalla collezione Rothschild. Nel corso della settimana sono stati totalizzati 16,8 milioni di euro per un insieme di 886 lotti, con offerenti provenienti da 50 paesi.
Le vendite dei «Rothschild Masterpieces» che si erano svolte a New York dal 3 al 17 ottobre avevano rivelato ancora una volta quanto questa prestigiosa provenienza continui a influenzare il gusto e le scelte collezionisti e investitori, disposti a pagare prezzi elevati, non necessariamente in linea con le tendenze del mercato, per opere associate al «marchio» Rothschild. Questa tendenza è stata confermata durante le aste parigine che, sebbene non abbiano registrato risultati particolarmente eccezionali, hanno visto il 62% dei lotti venduti ben oltre le stime, molti dei quali appartenenti alla storica famiglia europea di banchieri.
Ne è un esempio una coppia di piedistalli in marmo di epoca Luigi XVI, venduti per 1,49 milioni di euro contro una stima di 300-500mila. Si tratta di una spettacolare commissione di Louise-Jeanne de Dufort de Duras, duchessa di Mazzarino, per il grande salone della sua villa privata sul Quai Malaquais, realizzata in marmo blu turchese tagliato da Jacques Adan e ornato con bronzo cesellato e dorato da Pierre Gouthière.
Tra i dipinti, un quadro inedito raffigurante la drammatica scena in cui «Rinaldo abbandona Armida» di Charles-Antoine Coypel (pittore di corte di Luigi XV), è stato venduto per 352.800 euro, leggermente al di sopra della stima massima di 300mila. Questo lotto è stato presentato insieme a un olio su tela di Jacob Levecq, aggiudicato per 151.200 euro, e il bronzo «The Basuto Witness (L’Accusé)» dello scultore sudafricano Anton van Wouw, aggiudicato per 20.240 euro. Colpisce anche la gouache impreziosita da oro su pergamena di Noël Bellemare e Jean Clouet, raffigurante una scena ambientata alla corte di Francesco I re di Francia, risalente ai primi anni ’40 del XVI secolo, venduta per 453.600 euro, dieci volte la stima iniziale di 30mila.
Nell’ambito dei libri rari e manoscritti, si è distinta la prima edizione di «Oriental Scenery» di Thomas e William Daniell, un volume a puntate pubblicato tra il 1795 e il 1808 a seguito di un viaggio di nove anni in India, un evento che ha avuto un’influenza duratura sull’interesse britannico ed europeo per il Paese asiatico (604.800 euro, stima 100-150mila). Risultati positivi sono stati ottenuti anche per la prima edizione di una famosa serie di incisioni commemorative delle vittorie dell’imperatore cinese Qianlong, datata 1767-74 (126mila euro contro una stima di 30-40mila) e per una magnifica copia in marocchino rosso de Le Antichità Romane di Giambattista Piranesi (1756), comprendente diverse centinaia di tavole di grande formato e numerose pagine di testi descrittivi e analitici (189mila euro contro una stima di 50-70mila).
Degno di nota è un raro paravento Coromandel a dodici ante risalente alla dinastia Qing, tarda epoca Kangxi (1662-1722), che presenta un’interessante combinazione di decorazioni occidentali e motivi tipicamente cinesi, come i leoni guardiani imperiali, curiosamente tenuti al guinzaglio da uomini olandesi (277.200 euro contro una stima di 60-100mila). Da segnalare anche una coppia di applique Luigi XVI che ha raggiunto 119.700 euro (stima 6-10mila) e l’elegante poltrona Luigi XVI di Jean-Baptiste Boulard. Finemente intagliata con piccole foglie di alloro e rivestita in morbido damasco, la poltrona originariamente destinata al Salon des Jeux (Sala dei Giochi) di Luigi XVI alla Reggia di Versailles è stata acquistata per 239.400 euro (stima 30-50mila).
Per quanto riguarda le vendite online, non passano inosservate una bomboniera del periodo Luigi XV in oro e lacca di Daniel Gouers e una tabacchiera svizzera in oro, smalto e micromosaico di Jean-François Bautte, entrambe vendute per 81.900 euro.
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