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Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoliUna grande scultura concepita per l’atrio di Palazzo Grassi introduce a un percorso che si snoda fra nuove sculture e fra le opere della serie «The Guardians», con una selezione di grandi disegni dal ciclo «Les Dessouvenus» e 60 opere su carta esposte per la prima volta. È la mostra «Tatiana Trouvé. La strana vita delle cose», allestita dal 6 aprile al 4 gennaio 2026 nella sede veneziana della Pinault Collection dalla quale provengono una ventina di opere. Curata da Caroline Bourgeois, conservatrice capo della Pinault, e da James Lingwood, curatore indipendente ed ex condirettore di Artangel, la mostra è stata concepita in collaborazione con l’artista, originaria di Cosenza dov’è nata nel 1968.
Trouvé ha ricevuto carta bianca dall’istituzione francese, come d’abitudine per le esposizioni dedicate ai protagonisti dell’arte contemporanea. «Palazzo Grassi è trasformato in un labirinto di spazi fisici e immaginari, spiegano i curatori, popolato da opere realizzate con un variegato ventaglio di tecniche (colata, fusione, disegno, intaglio, sbiancatura, filettatura) e di materiali quali asfalto, marmo, bronzo, canapa, vetro, specchi, con una moltitudine di oggetti in cui si intrecciano mondi interiori ed esteriori e dove ricordi, anche quelli legati alla drammatica cronaca delle rivolte civili vicino al suo studio a Montreuil in Francia nell’estate del 2023, o prima ancora delle giornate della solitudine pandemica, convergono con i sogni e l’immaginazione». Nelle opere sono utilizzati frammenti di giornale, ma anche carte nautiche o astronomiche provenienti da altre culture e da altri tempi, oggetti e simboli raccolti durante i suoi viaggi, «dove tutti gli elementi che compongono questi mondi si connettono tra loro, ha dichiarato l’artista nel 2008, attraverso affinità, echi, reminiscenze, tracciando un vagabondaggio condiviso, senza origine né fine, in un ecosistema aperto».

Tatiana Trouvé, «Somewhere In The Solar System», 2017. Courtesy the artist. Foto © Roman März. © Tatiana Trouvé, by Siae 2024