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Redazione
Leggi i suoi articoliIstituito nel 2012 per sostenere il lavoro della comunità artistica internazionale nella conservazione del patrimonio artistico culturale, il Tefaf Museum Restoration Fund 2025 (quest’anno la fiera di Maastricht avrà luogo dal 15 al 20 marzo, con preview su invito il 13 e il 14) è stato assegnato al Musée Condé, Château de Chantilly, ivi istituito nel 1884 da Enrico d’Orléans, duca d’Aumale, per custodire la collezione d’arte da lui riunita e renderla accessibile al pubblico.
Il finanziamento sarà utilizzato dal museo per restaurare «Les Très Riches Heures du Duc de Berry» (1411-16 ca), uno dei più importanti codici miniati risalenti al Medioevo. Il duca Jean de Berry (Vincennes, 1340-Parigi, 1416), fratello del re di Francia Carlo V, commissionò la realizzazione del Libro d’Ore ai fratelli Limbourg (già al suo servizio dal 1404), interrotta a causa della prematura morte dei tre e del duca nel 1416. L’opera, successivamente arricchita da Barthélemy d’Eyck negli anni Quaranta del Quattrocento e dal miniaturista francese Jean Colombe intorno al 1485, entrò nella collezione del duca d’Aumale nel 1856.
«È un grande onore per il Musée Condé ricevere il Tefaf Museum Restoration Fund, ha commentato Mathieu Deldicque, direttore del Musée Condé, Château de Chantilly. Il restauro del manoscritto medievale più famoso del mondo con il sostegno della fiera d’arte più prestigiosa del mondo ha davvero senso, ed è una grande opportunità per mettere in mostra uno dei tesori dell’umanità e preservarlo per le generazioni future».
«“Le Très Riches Heures du Duc de Berry” è uno dei più celebri capolavori dell’arte occidentale, una straordinaria convergenza di bellezza, maestria e rarità, riconosce Rachel Kaminsky, responsabile del comitato del Tefaf Museum Restoration Fund. Questa opportunità, unica nella vita, di contribuire alla conservazione del manoscritto, ha convinto il comitato del Tmrf a rinunciare al criterio che il Tefaf fosse lo sponsor principale o unico del progetto». La fiera ha concesso, come ogni anno, lo stanziamento di 50mila euro, questa volta non per un intervento a sé stante, ma per partecipare al crowdfunding di un progetto già lanciato: l’8 gennaio 2024 il museo francese aveva formulato un appello per la raccolta di 144mila euro, cifra necessaria per riportare il manoscritto al suo splendore originale.
Il restauro consentirà l’esposizione del leggendario calendario, che sarà staccato dalla rilegatura e presentato in una prossima mostra, dal 7 giugno al 5 ottobre, al Musée Condé, insieme a prestiti nazionali e internazionali per collocarlo in un contesto storico e dimostrare la sua influenza che perdura dal XV secolo a oggi.
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