Elena Correggia
Leggi i suoi articoliSe a fare notizia sono soprattutto la «banana» di Cattelan e i Magritte milionari, possibile appannaggio solo di pochi, potenti speculatori e tycoon, a dare sostanza al fatturato del mercato dell’arte è in realtà una mole di opere di ben più modesto valore economico. Così racconta il recente report della società di analisi Artprice, che evidenzia come ben il 91% delle 377mila opere passate all’incanto nel primo semestre del 2024 sia composto da lavori dal prezzo inferiore a 10mila dollari. Benché questa cifra, pur contenuta, consenta già di avere accesso a opere un po’ di tutti i comparti, vale la pena mettere a fuoco quegli ambiti in grado di custodire piccoli tesori a portata di borsellino.
«Chi non è alla ricerca del nome in sé, ma desidera una piccola opera di qualità, con un budget di 10mila euro può fare microscoperte anche nel settore dei dipinti antichi, avendo la sensibilità, la pazienza e l’occhio giusto per setacciare i cataloghi d’asta e intercettare magari un oggetto senza attribuzione, non ancora studiato adeguatamente, afferma l’antiquario milanese Matteo Salamon. Detto questo, 10mila euro rappresentano una cifra più che onorevole invece per avvicinare opere interessanti nel campo dei disegni antichi». In questo settore è possibile per esempio accostarsi a un piccolo disegno autografo di figura nell’ambito degli artisti veneziani del Settecento, come Giandomenico Tiepolo o Francesco Guardi.
Di Tiepolo un piccolo foglio (27,5x19,5 cm), «Volo di putti», inchiostro e acquarello proveniente da collezione privata, è stato venduto da Cambi a Genova il 13 giugno scorso per 6.350 euro (da una stima di 4.200-4.400). Nella stessa asta e alla stessa cifra ha cambiato proprietario anche una minuscola «Veduta con case e figure» di Francesco Guardi (stimata 3-4mila). «Poiché i collezionisti di grafica hanno sempre avuto l’abitudine di timbrare ogni foglio di proprietà, verificare i timbri di un’opera è una pratica utile per comprendere in quali collezioni sia transitata, a garanzia della provenienza e del possibile prestigio», aggiunge Salamon. Un volume prezioso a questo scopo, Les marques de collections de dessins & d’éstampes, fu pubblicato nel 1921 dal collezionista Frits Lugt, a cui si aggiunse un supplemento nel 1956. La pubblicazione, che raccolse la quasi totalità dei timbri utilizzati dai collezionisti, è stata resa disponibile online e continua a essere aggiornata dalla parigina Fondation Custodia, rappresentando un’utile fonte di conoscenza sulla storia collezionistica dell’arte grafica.
Ma gli acquisti oculati con portafogli ridotti sono praticabili anche nell’ambito dell’arte moderna, sempre se si punta su lavori su carta di formato contenuto. «In quest’ottica sono numerosi i maestri del Novecento abbordabili con un esborso entro i 10mila euro, specie coloro che hanno utilizzato il disegno in modo continuativo, penso ad esempio a Sironi, de Pisis, Carrà, Campigli, Santomaso, Dorazio, Novelli, Licini, afferma il gallerista milanese Matteo Lampertico. Anche Fontana rientra in questa cifra se si opta per disegni figurativi o studi per Concetti spaziali». Sironi fu un abile disegnatore e in asta si possono trovare studi di figure, anche degli anni Venti, nonché tempere colorate così come i suoi celebri paesaggi urbani. Da Bertolami Fine Art, a Roma, nel dicembre 2023 una sua «Periferia», tecnica mista su carta del 1942-44 ha raggiunto 3.200 euro (stima 3-4mila), mentre «Lavoratori, albero, montagne e casa», una tempera del 1929 ca da Il Ponte, il 27 novembre, a Milano, ha superato di poco i 3mila euro (da 1.200-1.800). Quanto a de Pisis, sul mercato sono reperibili interessanti acquerelli, come quelli che ritraggono volti di giovinetti, ma si può scoprire anche qualche esempio di natura morta. Così è accaduto nel marzo scorso da Mediartrade, a Milano, quando una «Natura morta con calice» del 1936, firmata e datata, ha cambiato proprietario sfiorando i 10mila euro (da una valutazione di 5-6mila). Numerose le occasioni all’incanto infine per far proprio un disegno figurativo di Carrà: fra i lavori su carta recenti è da segnalare un bell’acquarello di impronta metafisica, «Gentiluomo ubriaco», del 1916, firmato, che a Londra da Sloane Street Auctions il 29 novembre ha totalizzato 3mila euro.
Altri articoli dell'autore
Ultimi fuochi di fine anno per l’arte moderna e contemporanea a Milano il 17 e 18 dicembre
Molti Paesi europei si sono già adeguati, ma l’Italia continua a essere fortemente penalizzata. Le previsioni degli esperti
Un centinaio di fotografie del padre del fotogiornalismo di strada documentano le similitudini della Francia del secondo dopoguerra con l’Italia del tempo nel Filatoio di Caraglio
L’asta di dipinti antichi e del XIX secolo riserva nomi di grande richiamo, da Dosso Dossi, pittore piuttosto raro sul mercato, a Cesare Maggi passando per Fra’ Galgario e Giambattista Tiepolo