Virtus Zallot
Leggi i suoi articoliMonumentale per dimensioni, pagine e immagini, il volume di Raphaëlle Ziadé ricostruisce la storia dell’arte dei cristiani d’Oriente attraverso le travagliate vicende di quei territori. Particolare rilievo riserva all’osmosi spirituale con l’Occidente cristiano, vivificata dalla frequentazione dei pellegrini e dei crociati che si recavano ai luoghi santi. Altre sono giunte in Occidente a seguito di scavi e asportazioni più recenti, purtroppo estraniate dal contesto originario ma anche, in alcuni casi, salvate dalla distruzione.
Raphaëlle Ziadé presenta i luoghi, i fenomeni e gli oggetti artistici in sequenza cronologica, osservandone la produzione e l’uso dal I al XIX secolo e sempre contestualizzandoli nelle specifiche condizioni spaziali e storiche. Ciascuna opera è descritta con precisione e rimando alle fotografie del testo. La sua analisi evidenzia la pervasività delle immagini poste al servizio dell’esegesi, della catechesi, della preghiera e della liturgia. Erano inoltre realizzate con tecniche e materiali diversi: dal legno all’avorio ecc. Il volume di Ziadé è contributo importante non solo per conoscere e comprendere un’altra storia, ma per approfondire la nostra e, nel contempo, per sensibilizzare alla tutela di un patrimonio che il passato e il presente rendono fragile, nella consapevolezza della sua appartenenza a una memoria comune.
L’arte dei cristiani d’Oriente. Dall’Eufrate al Nilo
di Raphaëlle Ziadé, trad. di Luca Bianco, 608 pp., ill., Einaudi, Torino 2024, € 150
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Una rubrica di Virtus Zallot