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Melania Lunazzi
Leggi i suoi articoliTra il 5 e il 7 dicembre Aquileia celebra con una serie di incontri aperti al pubblico il 25mo anniversario (5 dicembre 1998) dell’ingresso dell’«area archeologica e Basilica patriarcale di Aquileia» nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. L’iniziativa è della Fondazione Aquileia, in collaborazione con il Comune e la Basilica di Aquileia, la Direzione Regionale Musei FVG-Museo Archeologico di Aquileia e PromoTurismoFVG, e propone un confronto tra istituzioni e operatori sui temi del settore culturale, dalla gestione alla valorizzazione, comunicazione, accessibilità e didattica, e una riflessione sul fare rete con i siti Unesco del Friuli-Venezia Giulia in vista dell’importante traguardo di «GO! 2025» (Gorizia Capitale europea della cultura).
Fondata nel 181 a.C. come avamposto militare e poi divenuta una delle più grandi città romane, Aquileia è stata il porto più settentrionale del Mediterraneo e la sua struttura urbanistica è stata in parte riportata alla luce anche se perlopiù giace sotto i campi agricoli. La Basilica patriarcale testimonia il ruolo di primo piano nella diffusione del Cristianesimo.
Proprio nella Basilica la mattina del 5 dicembre si terrà il concerto inaugurale della tre giorni di incontri e nel pomeriggio, nell’azienda Ca’ Tullio, la presentazione del piano di gestione Unesco e due tavole rotonde.
Il 6 dicembre l’incontro con gli altri siti Unesco e con le progettualità attivate per GO! 2025, la presentazione delle attività di divulgazione riguardanti il sito (podcast, guide, festival, concerti, rievocazioni) e il 7 la giornata conclusiva al Museo Archeologico Nazionale con Rotary e Lions che presentano i loro progetti per la cultura e una discussione sul turismo lento.
Per Marta Novello, direttrice del Museo Archeologico Nazionale e del Museo Paleocristiano, l’iniziativa è «una grande opportunità per rinsaldare e tradurre in termini contemporanei quel ruolo di “porta” del Mediterraneo, luogo di incontro di culture, religioni e saperi su cui si è fondata la grande fortuna del sito nell’antichità».




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