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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliTorna Arte alle Corti, il progetto, giunto alla terza edizione, che invita a scoprire i luoghi più nascosti dei palazzi torinesi, ponendo in dialogo architettura e arte contemporanea. «L’idea è nata nel 2015 da un gruppo di amici per creare di un dialogo inatteso tra le meraviglie del Barocco e installazioni contemporanee. L’iniziativa ha subito trovato parare positivo della Soprintendenza ai Beni architettonici e artistici e dell’allora sindaco Pietro Fassino. Il format ha saputo attrarre, tra il 2015 e il 2016, più di 350mila persone aprendo anche le porte di luoghi prima inaccessibili come Palazzo Carpano e il giardino di Palazzo Cisterna. Il rapporto con l’arte contemporanea, di cui la città è culla e il cui fermento è conosciuto a livello europeo, consente così al pubblico di interrogarsi, di approfondire il dialogo con queste presenze. È questo lo scopo di Arte alle Corti», spiega l’Architetto Silvio Ferrero (cui si affiancano, nel comitato organizzatore Guido Accornero, Daniela Fabbris, Franco Fusari, Giancarlo Gonnet).
L’attuale edizione, visibile fino al 6 gennaio, prevede 55 opere all’aperto in 13 corti e 3 giardini, e un’esposizione al piano nobile di Palazzo Birago di Borgaro. Un itinerario da vivere come una passeggiata en plein air, spostandosi a piedi e muniti di una mappa appositamente creata. «La scelta degli artisti (del territorio e non solo), specifica ancora Ferrero, avviene attraverso una selezione operata dallo stesso comitato, dai curatori, Olga Gambari e Francesco Poli, in collaborazione con le gallerie e l’Accademia Albertina di Belle Arti e la Gam di Torino che quest’anno presta due opere».
Tra i luoghi teatro dell’appuntamento di quest’anno, Palazzo Civico con le sculture in bronzo di Luigi Mainolfi, Palazzo Chiablese con Francesco Granieri e Marco Bagnoli, Palazzo Reale e Piazzetta Reale con Paolo Grassino (con le sue installazioni in alluminio) e Davide Rivalta con il suo imponente Gorilla, le installazioni site specific all’interno di Palazzo Birago di Borgaro (dove tra gli artisti coinvolti troviamo Gregorio Botta, Botto & Bruno), la corte di Palazzo Carignano, con l’installazione luminosa di Marinella Senatore, il Politecnico di Torino con Carlo d’Oria, Villa della Regina dove a fare da protagoniste sono tutte artiste donne tra cui Jessica Carroll, Mara Banfo e Cristina Mandelli. Le scultoree installazioni in ceramica di quest’ultima abitano la fontana della villa.

L’opera di Gabriele Garbolino
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