Melissa Gronlund
Leggi i suoi articoliUno dei capolavori di Luis Barragán (1902-88), la Cuadra San Cristóbal alla periferia di Città del Messico, diventerà un centro per l'architettura e l'arte. La vasta hacienda dai muri rosa, dal 2024 di proprietà della Fundación Fernando Romero, si estende per 30mila metri quadrati e comprende la residenza principale, i giardini, una piazza, una piscina, le scuderie e persino una piscina per i cavalli. L’idea di farne un centro per l’architettura e l’arte si deve a Fernando Romero, per il quale, allora giovane studente di architettura, Barragán è stato la più grande fonte di ispirazione. «La mia migliore formazione è stata visitare le opere di Barragán, afferma l’architetto. E ora mi auguro che questo progetto ci permetta di condividere con ampiezza ancora maggiore la sua straordinaria eredità». Romero auspica che La Cuadra diventi «un centro culturale dinamico che stimoli nuove possibilità all’intersezione tra arte e architettura». Il centro ospiterà spazi espositivi, studi d’artista, una biblioteca, un bookshop e una caffetteria. La prima fase della riprogettazione de La Cuadra consisterà in una mostra permanente incentrata sulla vita di Barragán, con modelli e disegni che verrà inaugurata ad agosto. Oltre alle esposizioni, è previsto anche un programma di residenze per artisti. Seguiranno una serie di spazi e padiglioni aggiuntivi progettati da architetti di fama internazionale, tra cui un padiglione in legnosu progetto di Kengo Kuma.
Nato a Guadalajara nel 1902, Barragán è stato il più importante architetto messicano del ’900, capace di unire tradizione e modernismo in edifici che appaiono contemporanei eppure atemporali. Viaggiò molto in Europa prima di tornare a Città del Messico, dove lavorò prima in quartieri di nuova costruzione come Cuauhtémoc, Roma e Condesa, poi alla celeberrima Casa Luis Barragán, sua residenza per quattro decenni e ora museo e patrimonio mondiale dell'Unesco. Tra gli altri suoi capolavori si annoverano la Cappella del Convento dei Cappuccini a Tlalpan e, appunto, La Cuadra San Cristóbal, che progettò alla fine degli anni '60 per la famiglia Egerström e rilevata lo scorso anno dalla Fundación Fernando Romero.
In via di realizzazione da sette anni, il progetto mira a coniugare architettura e arte, proprio come lo stesso Barragán ha fatto per tutta la vita. «È un'eco del rapporto che aveva con gli artisti, tra cui Mathias Goeritz [con il quale ha progettato la scultura urbana «Torres de Satélite»] e il dottor Atl, che chiamiamo il Van Gogh messicano», spiega Romero.. Il costo del progetto non è stato divulgato, ma l’ambizione è che raggiunga il pareggio entro sette-dieci anni dall’apertura, prevista in ottobre.
Il via con Marina Abramović
All’inizio di febbraio la Settimana dell’arte di Città del Messico ha visto l’atto inaugurale della collaborazione artistica di La Cuadra con Marina Abramović, che ha trascorso due giorni nella tenuta per realizzare un film, il suo primo lavoro in Messico dagli anni '90, seguito da un intervento per gli ospiti invitati e una tavola rotonda. Il nuovo film di Abramović coinvolge i cavalli, ma l'elemento equestre è solo uno dei fattori che uniscono l'artista serba e l'architetto messicano. «L'attenzione di Marina alla pace e alla fine della violenza la collega a Barragán, che come lei poneva al centro del suo lavoro il silenzio e l'umanità, osserva Romero. Non avremmo potuto pensare a nessuno migliore di lei per questo progetto».
Romero ha al suo attivo la progettazione di altri luoghi d’arte simbolo di Città del Messico, quali il Museo Soumaya, che ospita più di 66mila opere, tra cui la più grande collezione di Rodin al di fuori della Francia, e oggetti che spaziano da pezzi preispanici a opere del Rinascimento europeo, fino a dipinti dei muralisti messicani. Il museo è stato inaugurato nella sua sede attuale nel 2011, dopo essere stato costruito in omaggio alla defunta suocera di Romero, Soumaya Domit, moglie del magnate Carlos Slim, la persona più ricca dell'America Latina.
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