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Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliDa New York a San Pietroburgo, da Torino a Venezia e Milano, Lavazza ha una lunga storia di promozione dell’arte e della cultura.
Con il restauro, che si inaugura oggi, promosso da Lavazza, degli interni dello storico caffè Paradiso, strategicamente collocato all’ingresso dei Giardini della Biennale da sempre luogo storico di incontro e svago (non a caso frequentato in passato da Rodin, Klimt, Kandinskij, Picasso e Warhol) si aggiunge un nuovo e importante tassello a Venezia. Lavazza ha scelto di affidare il progetto di rinnovamento degli interni a Cino Zucchi, l’architetto del quartier generale a Torino, la Nuvola. Lo affianca l’artista e designer Elena Salmistraro.
«Un bar è una piazza in miniatura, spiega Zucchi. Il nuovo bancone del caffè Paradiso è concepito come un piccolo caleidoscopio dove vengono riflesse le vicende quotidiane. Forme e materiali contemporanei generano risonanze inaspettate con le figure della tradizione veneziana, dalle specchiere molate al costume di Arlecchino». E proprio con le losanghe astratte di Arlecchino dialogano le soluzioni grafiche di Elena Salmistraro, «ottenute tramite la scomposizione della pianta del caffè, in tutte le sue forme e porzioni». L’obiettivo? «Lo spettacolo immaginario del paradiso del caffè, una sorta di nuovo eden», ci spiega.

Il caffè Paradiso
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