James Imam
Leggi i suoi articoliUn dipinto giovanile di Artemisia Gentileschi è stato rimosso dal soffitto di Casa Buonarroti per consentire agli esperti di studiare l’opera originale che si trova sotto le ridipinture. Il restauro dell’«Allegoria dell’Inclinazione» (1616) si sta svolgendo sotto gli occhi del pubblico nell’ex casa fiorentina di Michelangelo Buonarroti. I risultati saranno esposti in una mostra nella casa-museo da settembre 2023 a gennaio 2024, che partirà dal progetto di restauro per contestualizzare Artemisia nella Firenze del Seicento.
La commissione da parte di Michelangelo Buonarroti il Giovane (1568-1646), pronipote del celebre Michelangelo, fa parte di un ciclo di Casa Buonarroti realizzato da 15 artisti emergenti toscani per esaltare il genio di Michelangelo. L’opera raffigura una giovane donna nuda, che si pensa essere un autoritratto, accanto a una stella per indicare le innate capacità artistiche e a una bussola marinara che si suppone rappresenti Galileo, dichiarato eretico di recente. Secondo i restauratori, la figura nuda è stata censurata con drappeggi e veli dall’artista Baldassare Franceschini circa 70 anni dopo il completamento dell’opera.
Intitolato «Artemisia UpClose», il progetto, presentato presso la Casa Buonarroti, è sponsorizzato dal collezionista britannico Christian Levett e da Calliope Arts, una fondazione non profit con sede a Londra che promuove le arti e la storia da una prospettiva femminile, e che svolge gran parte del suo lavoro a Firenze. Il progetto prevede anche la ristrutturazione di alcune parti della Casa Buonarroti, compresa l’introduzione di un nuovo sistema di illuminazione.
In un’intervista, Wayne McArdle e Margie MacKinnon, co-fondatori di Calliope, hanno rifiutato di rivelare il budget del progetto, ma hanno affermato che il modello con cui è stato finanziato è orientato a «lasciare qualcosa» al museo.
Da ottobre Elizabeth Wicks, la conservatrice che guida lo studio, sta restaurando l’opera durante l’orario di apertura del museo, con i visitatori invitati a porle domande in quello che è un processo «aperto» e «interattivo», secondo le parole della presidente di Casa Buonarroti Cristina Acidini. Wicks afferma che la rimozione delle ridipinture potrebbe danneggiare il dipinto originale sottostante, per cui, per mappare il dipinto nascosto, si stanno utilizzando tecnologie all’avanguardia, tra cui infrarossi, riflettografia, microscopia digitale, raggi X e immagini multispettrali.
Lo studio, che dovrebbe essere completato in aprile, rivelerà le condizioni del dipinto originale, oltre a fornire informazioni sul metodo di Gentileschi e sui tipi di pigmenti utilizzati. Un’immagine digitale dell’opera nascosta sarà esposta nella mostra finale, dopo che il dipinto sarà stato reinserito nel ciclo a soffitto. «Cosa rendeva Gentileschi così brava? Perché era migliore dei suoi contemporanei? Queste sono alcune delle domande che vogliamo affrontare», ha detto MacKinnon.
Già il lavoro di preparazione al restauro aveva riservato due sorprese. Rimuovendo il dipinto dal soffitto, dove era stato parzialmente coperto da pannelli di legno, si è scoperto che è 23 cm più largo e 6cm più alto di quanto si pensasse. Inoltre, i primi studi fanno pensare che un precedente restauro sia stato effettuato negli anni ‘60 ma i documenti a conferma di questa ipotesi devono ancora essere scoperti.
Michelangelo il Giovane trasformò Casa Buonarroti nella prima casa-museo al mondo, oltre che in un luogo di incontro per i membri dell’Accademia delle Arti del Disegno, un club elitario di artisti e intellettuali. Prima donna ad essere ammessa all’Accademia, Gentileschi era incinta quando le fu commissionato il dipinto «L’Allegoria dell’Inclinazione». Fu pagata tre volte di più dei suoi colleghi uomini che contribuirono al ciclo.
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