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Souleymane Ibrahim (a sinistra), commissario della presentazione del Niger alla Biennale di architettura di Venezia del 2023, e Mohamed Hamid (secondo da sinistra), ex ministro nigeriano della Cultura, del Turismo e dell’Artigianato, con una delegazione nigeriana a Venezia la scorsa primavera. Cortesia del Padiglione della Repubblica del Niger alla Biennale di Venezia

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Souleymane Ibrahim (a sinistra), commissario della presentazione del Niger alla Biennale di architettura di Venezia del 2023, e Mohamed Hamid (secondo da sinistra), ex ministro nigeriano della Cultura, del Turismo e dell’Artigianato, con una delegazione nigeriana a Venezia la scorsa primavera. Cortesia del Padiglione della Repubblica del Niger alla Biennale di Venezia

A rischio la partecipazione del Niger alla Biennale

Il colpo di stato nel Paese dell’Africa occidentale mette a serio rischio la sua prima volta alla mostra veneziana

Due forze trainanti della prima mostra del Niger alla Biennale di Venezia sarebbero al sicuro dopo che una giunta militare ha rovesciato il governo democraticamente eletto del Paese e messo il presidente agli arresti domiciliari. Tuttavia, secondo un ufficiale militare italiano, rimane «altamente incerto» se le figure rappresenteranno il Paese dell’Africa occidentale alla Biennale del prossimo anno. Souleymane Ibrahim, che dirige l’Agenzia nigerina per la promozione delle imprese e delle industrie culturali, è il commissario della mostra nigerina «Archifusion», inaugurata a maggio alla Biennale di Architettura di Venezia e in corso fino a novembre. In primavera ha visitato Venezia per presentare la mostra insieme a Mohamed Hamid, all’epoca ministro nigerino della Cultura, del Turismo e dell’Artigianato. Entrambe le figure sono alleate di Mohamed Bazoum, il presidente nigerino democraticamente eletto e deposto con un colpo di Stato il 26 luglio. Sabato Boris Brollo, che ha curato la mostra di architettura, ha scritto su Facebook di essere preoccupato per la sicurezza di Souleymane.

«Da giorni non abbiamo notizie di [...] Souleymane Ibrahim», ha scritto. Interpellato a proposito, Brollo afferma che Souleymane, che lo aveva chiamato poco dopo il colpo di stato per dire che era al sicuro, aveva smesso di rispondere alle sue e-mail. Tuttavia, il 9 agosto Brollo ha ricevuto conferma da Gianluca Cinque, un alto ufficiale della Nato e dell’unità di cooperazione civile-militare multinazionale italiana, che sia Souleymane sia Hamid erano al sicuro. L’ufficiale era stato inviato in Niger fino all’anno scorso. «Ho contattato Souleymane e mi ha detto che sta bene e che la sua famiglia sta bene», dichiara Cinque. Aggiunge che Souleymane vive attualmente in Niger e Hamid si trova a Parigi. Secondo quanto riferito, anche il primo ministro del Niger, Ouhoumoudou Mahamadou, si è trasferito a Parigi dopo essere rimasto bloccato in Europa mentre era in visita a Roma per una conferenza sulla migrazione quando è stato lanciato il colpo di Stato.


Realizzata per la Palazzina Libeccio dell’isola veneziana di San Servolo, la mostra «Archifusion» celebra il punto d’incontro tra l’architettura tradizionale africana e la tecnologia occidentale, con decine di opere che presentano la cosiddetta «brique magique», un mattone tradizionale nigerino fatto di terra battuta lavorato per migliorarne la capacità termica. Brollo ha detto che Cinque ha aiutato a far decollare la mostra mettendo in contatto i funzionari nigerini con le controparti italiane. Secondo Brollo, era in programma una seconda mostra sul Niger alla Biennale d’Arte del prossimo anno, che sarebbe stata commissionata da Souleymane. Tuttavia, il curatore ha previsto che il Niger non sarebbe stato in grado di partecipare alla Biennale prima che lo stallo politico fosse risolto. Cinque afferma che c’è «un grosso punto interrogativo» sulla partecipazione di Souleymane anche se il Niger sarà ammesso l’anno prossimo, aggiungendo che il funzionario, fratello dell’ex ministro della Difesa, ha «stretti legami di sangue» con Bazoum.

La giunta militare ha tenuto Bazoum in ostaggio nel palazzo presidenziale da quando ha preso il potere e ha arrestato una serie di alleati chiave, tra cui quattro ministri, un ex ministro e il leader del partito Pnds al potere. Habibatou Gologo, vicedirettrice regionale di Amnesty International per l’Africa occidentale e centrale, ha dichiarato che la sua organizzazione stava «ancora monitorando» gli sviluppi per determinare il numero di persone arrestate. Dopo aver sfidato la scadenza del 6 agosto fissata dalla Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) per reintegrare Bazoum, il 10 agosto i golpisti hanno annunciato la formazione di un nuovo governo. Guichen Aghaichata, 28 anni, membro degli scout del Niger, è stato nominato nuovo ministro dell’Artigianato e del Turismo. Il 10 agosto l’Ecowas ha dichiarato di aver ordinato il dispiegamento di una forza regionale di riserva in Niger per ripristinare l’ordine costituzionale. I leader della giunta hanno dichiarato che uccideranno Bazoum se i Paesi vicini tenteranno un intervento militare. Al momento della pubblicazione, la Biennale non ha rilasciato dichiarazioni.
 

Souleymane Ibrahim (a sinistra), commissario della presentazione del Niger alla Biennale di architettura di Venezia del 2023, e Mohamed Hamid (a destra), ex ministro nigeriano della Cultura, del Turismo e dell’Artigianato, all’inaugurazione di «Archifusion». Cortesia del Padiglione della Repubblica del Niger alla Biennale di Venezia

James Imam, 14 agosto 2023 | © Riproduzione riservata

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