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Render del progetto per il Real Albergo dei Poveri di Napoli

Cortesia di Abdr Architetti Associati

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Render del progetto per il Real Albergo dei Poveri di Napoli

Cortesia di Abdr Architetti Associati

L’Albergo dei Poveri da ospedale e ospizio a megamuseo

La ristrutturazione dell’enorme complesso partenopeo è l’ultimo passo verso la rinascita culturale di Napoli

Una parte dell’Albergo dei Poveri di Napoli, un tempo vasto complesso ospedaliero e ospizio oggi in gran parte in disuso, sarà utilizzata come nuovo spazio di 10mila metri quadrati per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann). Altre aree saranno invece destinate ad ambienti didattici e dormitori per gli studenti dell’Università Federico II e per una nuova sede della Biblioteca Nazionale della città.

L’edificazione del palazzo, commissionata dal re borbonico Carlo III nel 1749 a Ferdinando Fuga, prese avvio nel 1751 e terminò definitivamente 70 anni dopo. L’enorme complesso fu danneggiato da un terremoto negli anni ’80 e oggi è in gran parte abbandonato. Con oltre 100mila metri quadrati di superficie, rimane uno dei più grandi edifici storici d’Europa.

Per la ristrutturazione, iniziata ad aprile, sono stati finora stanziati 147 milioni di euro. Paolo Desideri, responsabile dello studio di architettura Abdr a cui è stato affidato il progetto, afferma: «La realizzazione di un progetto di questa portata ha presentato molti problemi», aggiungendo che il nuovo design incorporerà elementi archeologici moderni. «Abbiamo dovuto attingere a tutta la nostra creatività per risolverli». La fine del cantiere è prevista per la metà del 2026.

Ritorno all’età dell’oro

Il nuovo spazio museale introdurrà i visitatori alla vita dell’antica città di Pompei, all’eruzione vulcanica del 79 d.C. che la sommerse di pomice e agli scavi archeologici che, a partire dal XVIII secolo, portarono alla sua riscoperta. Saranno esposti reperti della collezione del Mann attualmente in deposito, tra cui pezzi di lapillo, statue antiche, arredi domestici, chiavi e sacchetti d’oro e d’argento, e proiezioni video utilizzate per ricostruire gli interni decorati di ville antiche come il Tempio di Iside e la Casa del Citarista.

L’Albergo dei Poveri è una testimonianza del periodo d’oro culturale di Napoli nel XVIII secolo, quando i monarchi borbonici attiravano i più brillanti compositori, artisti e filosofi da tutta la penisola e costruivano imponenti monumenti come la Villa di Capodimonte, oggi museo. Dopo un lento declino seguito all’unificazione nel 1861, con un’economia locale stagnante e un tasso di disoccupazione del 21%, l’attuale boom turistico fa sperare in una ripresa. Secondo l’Istat, oggi la città registra 10 milioni di visitatori all’anno, contro i meno di 4 milioni del 2018.

Al contempo, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, napoletano d’origine, ha stanziato diversi fondi per ambiziosi progetti culturali destinati alla città. «Napoli è una capitale della cultura mondiale, per la sua storia e la sua identità», ha dichiarato all’inaugurazione del Patrimonio culturale dell’Unesco nel XXI secolo tenutasi a novembre proprio nel capoluogo campano.

22,2 milioni di euro furono destinati per l’installazione di 4.500 pannelli solari sul tetto del Museo di Capodimonte lo scorso settembre (altri 25,5 milioni sono stati raccolti da aziende private). A maggio ha annunciato altri progetti per il patrimonio culturale per una somma di 20 milioni di euro, tra cui 1,5 milioni di euro per migliorare l’accessibilità dei disabili nel Chiostro degli Aranci, un’attrazione turistica nota per i suoi pilastri in maiolica e gli alberi di agrumi, e 7 milioni di euro per la ristrutturazione e il restauro di edifici, tra cui la Pinacoteca.

Luigi De Falco, presidente della sezione di Napoli di Italia Nostra, ha dichiarato che i progetti di restauro in corso stanno rendendo Napoli «molto attraente per i turisti». Questo, ha aggiunto, è positivo per l’economia locale, ma rischia di allontanare i cittadini. «Abbiamo 10mila sfratti all’anno», continua. «I residenti non devono essere allontanati, ed è per questo che il governo dovrebbe rendere per loro gratuite le visite ai musei».

Render del nuovo ingresso della Biblioteca Nazionale. Cortesia di Abdr Architetti Associati

James Imam, 17 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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L’Albergo dei Poveri da ospedale e ospizio a megamuseo | James Imam

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