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Hadani Ditmars
Leggi i suoi articoliIn occasione della Giornata mondiale della salute, celebrata il 7 aprile, un gruppo di medici e donatori guidati dal curatore Richard Hill ha compiuto un tour meditativo della mostra di Emily Carr allestita al quarto piano della Vancouver Art Gallery (Vag). I partecipanti sono stati invitati a «osservare con lentezza» 17 «ritratti di alberi» degli anni Trenta, appesi vicini vicini, e in un momento di silenzio sono stati risucchiati dai verdi profondi e ipnotici delle foreste della British Columbia resi magistralmente dall’artista canadese (1871-1945).
La visita è coincisa con il lancio di una nuova iniziativa che coniuga salute, arte e natura. La Vag ha infatti avviato una collaborazione con la PaRx della BC Parks Foundation, il programma nazionale canadese di «prescrizione di natura», che consente agli operatori sanitari di prescrivere una visita ispirata alla natura della mostra «Emily Carr: Navigating an Impenetrable Landscape» (fino al 4 gennaio 2026) a beneficio della salute mentale e del benessere psicologico dei pazienti. Dalla sua istituzione nel 2019, PaRx ha collaborato con oltre 17mila operatori sanitari, redigendo più di 1 milione di prescrizioni.
Il primo museo d'arte al mondo a introdurre le «prescrizioni d’arte» è stato il Musée des Beaux-Arts Montréal, che nel 2018 ha lanciato un programma con Médecins Francophones du Canada, ma la Vag rivendica l’unicità della propria iniziativa che mediante il lavoro di Carr unisce natura e arte. «A quanto ci risulti, la nostra è la prima collaborazione di questo tipo, in qualsiasi parte del mondo, tra un programma di prescrizione di natura e un’istituzione artistica, ha dichiarato Sirish Rao, amministratore delegato ad interim della Vag. Non vediamo l’ora di portare all'interno di quattro pareti il potere rigenerante della natura».
Nella conferenza stampa per il lancio dell’iniziativa Rao ha parlato della Vag come di un «portale» in cui i visitatori possono «ritrovare sé stessi», immergendosi nelle scene di foresta di Carr. L’iniziativa, insieme a un preesistente programma creato da e per gli anziani intitolato «Arte a qualsiasi età», è sotto l’egida del nuovo laboratorio Art of Wellbeing della galleria, lanciato anch'esso questa settimana e sostenuto da Pamela e Dave Richardson.
«Una mole significativa di conoscenze dimostra che l’accesso alle esperienze nella natura, sia al chiuso che all’aperto, può migliorare le condizioni di salute, dalla depressione e dall’ansia all’ipertensione e al dolore cronico, ha dichiarato Melisa Lem, direttrice di PaRx. Altrettanto impressionanti sono le sempre più numerose prove a sostegno dei benefici dell’arte per la salute».
Nonostante le frequenti affermazioni superlative sulla sua qualità della vita, per tutta una serie di fattori Vancouver è stata definita dai ricercatori la «città più infelice» del Canada. Secondo la galleria le ricerche hanno dimostrato che osservare rappresentazioni «riparatrici» di paesaggi naturali può mitigare lo stress psicologico, migliorare l’umore dello spettatore e stimolare il recupero cognitivo. Gli studi, inoltre, indicano che il tempo trascorso socializzando nelle gallerie può alleviare stress, dolore cronico, ansia e senso di solitudine.
Una volta prescritte le visite, i visitatori e un ospite invitato possono tornare alla Vag tutte le volte che vogliono e portarsi a casa un libro di Carr da colorare. La galleria ha stampato un apposito opuscolo con istruzioni su come «osservare con lentezza» e «connettersi con la natura». «Sapevi che l’occhio umano può distinguere migliaia di sfumature di verde?, si legge in un passaggio. Potresti selezionare una sfumatura di verde in uno dei dipinti, scattarne una foto e poi abbinarla a un angolo di natura che ti attira».
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