Un particolare di «Mappa» (1984) di Alighiero Boetti, ricamo su tessuto, Collezione Intesa Sanpaolo

© Alighiero Boetti

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Un particolare di «Mappa» (1984) di Alighiero Boetti, ricamo su tessuto, Collezione Intesa Sanpaolo

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Viaggiare è fare un passo verso il mondo

La Biblioteca Apostolica Vaticana ospita da metà febbraio «En Route», un racconto a più voci sul tema del viaggio affidato al cantante Jovanotti, a Maria Grazia Chiuri (Dior) e all’illustratrice Kristjana S. Williams. Tra mappe e avventurosi resoconti di viaggiatrici vittoriane, per la prima volta è presentato al pubblico il fondo Cesare Poma: 1.200 giornali dalle più remote parti del globo

La facciata della Biblioteca Apostolica Vaticana. Foto © Biblioteca Apostolica Vaticana

Compagni di viaggio eccellenti per la mostra «En route», presentata questa mattina presso la Sala Stampa Vaticana. Lorenzo «Jovanotti» Cherubini, Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna Dior e Kristjana S. Williams, illustratrice e graphic artist: sono i creativi scelti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana per l’esposizione che aprirà al pubblico il 15 febbraio. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Maison Dior e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Sparkle e Fondazione Anawim.

Gli spazi della Biblioteca Vaticana, la Kerkorian Exhibition Hall (appositamente concepita per mostre temporanee), la Sala Barberini e gli ambienti adiacenti, sono il teatro in cui va in scena un racconto a più voci sul tema del viaggio. I curatori dell’esposizione, don Giacomo Cardinali, Simona De Crescenzo, Francesca Giannetto e Delio V. Proverbio, hanno concepito «En route» intorno al nucleo collezionistico del diplomatico ed erudito italiano Cesare Poma (1862-1932), che, nel corso dei suoi viaggi, ha raccolto circa 1.200 giornali provenienti dalle più remote parti del mondo, stampati in molte lingue, con singolari casi di combinazione tra lingue e alfabeti diversi. Il fondo Poma, per la prima volta presentato al pubblico, sarà restaurato, catalogato e digitalizzato con il supporto della Maison Dior.

Una seconda sezione della mostra è rivolta alle storie di sei donne che, in diversi momenti dell’epoca vittoriana, viaggiarono da sole, con un forte atto di sfida alle convenzioni del tempo: Nellie Bly ed Elizabeth Bisland, Annie Londonderry, Gertrude Bell, Agnes Smith Lewis e Margareth Dunlup Gibson.

 

Libri di viaggio e mappe nella mostra «En Route»

Lorenzo Jovanotti Cherubini, Maria Grazia Chiuri e Kristjana S. Williams, sono stati chiamati a interpretare, ciascuno con la propria sensibilità e chiave di lettura, l’idea del viaggio. Come ha spiegato monsignor Angelo Vincenzo Zani, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, «da un lato la Biblioteca Apostolica ha il compito di custodire i tesori culturali a essa affidati, e dall’altro di promuoverne lo studio e la conoscenza, per rendere più fruibile a tutti il valore degli straordinari documenti conservati. È in questo orizzonte che si colloca il progetto “En route”, con racconti affidati a tre creativi di fama internazionale, profondamente ancorati nella cultura di questo nostro secolo». Monsignor Zani ha inoltre ringraziato Intesa Sanpaolo per il sostegno alla mostra e per il prestito di un’opera proveniente dalle Gallerie d’Italia: «La “Mappa” di Alighiero Boetti del 1984, che si interseca mirabilmente con i temi dell'esposizione e che per questo abbiamo posto come opera-richiamo nel Salone Sistino».

La mappa di Boetti, nel cinquecentesco Salone Sistino, è installata di fronte all’affresco, della scuola di Giovanni Guerra e Cesare Nebbia, con «Il Concilio di Nicea». Il suo ricamo su tessuto, che presenta la frammentata geopolitica dei continenti, venne realizzato in Afghanistan e dialoga, a distanza, con l’installazione pensata da Maria Grazia Chiuri, realizzata dalla Chanakya School of Craft di Mumbai, istituzione non profit diretta da Karishma Swali, che promuove in India, attraverso la pratica del ricamo, l’emancipazione femminile. 

Nella Sala Barberini, fra gli scaffali vuoti della biblioteca che, nel Seicento, Giovanni Battista Soria realizzò a Palazzo Barberini (ricostruita alla Bav nel 2007), sono disposti magnifici teli in cotone, su cui preziosi ricami in lino e seta grezza ricostruiscono gli itinerari delle sei viaggiatrici ottocentesche. Al centro della sala campeggia una grande mappa del mondo, su cui la scritta ricamata «Femininity, the trap», riporta il titolo di un potente articolo, pubblicato nel 1947, da Simone de Beauvoir. «La moda definisce corpi e tempi. Studiando la moda, si studia la storia del mondo», ha detto Maria Grazia Chiuri presentando l’installazione.

Ancora mappe, ma oniriche e surreali, quelle tracciate da Kristjana S. Williams, sui cui confini spuntano uccelli, farfalle, mongolfiere e insetti. I suoi diorami multicolori sono posti in relazione con le pagine dei giornali collezionati da Poma, mentre Jovanotti, all’ingresso della Biblioteca, ha creato un proprio diario di viaggio. «Ho ricevuto l’invito a partecipare alla mostra, ha spiegato il musicista, mentre ero in casa in riabilitazione dopo un incidente. L’unica possibilità era viaggiare con la fantasia. Sono un viaggiatore ma soprattutto un esploratore di mondi musicali». 

Una chitarra e una mirror ball, una palla da discoteca in forma di mappamondo, accolgono i visitatori, mentre in sottofondo canzoni dell’artista e suoni da lui raccolti in giro per il mondo creano il sottofondo sonoro. «Il senso del viaggio, ha aggiunto Jovanotti, è scoprire quello che non siamo: l’altro. Viaggiare è fare un passo verso il mondo». 

La mostra sarà aperta fino al 20 dicembre, secondo modalità e calendario consultabili sul sito: https://enrouteproject.com/

Una «mirror ball» da discoteca e una chitarra accolgono i visitatori della mostra «En Route». Foto © Biblioteca Apostolica Vaticana

Arianna Antoniutti, 31 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

Viaggiare è fare un passo verso il mondo | Arianna Antoniutti

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