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Gianfranco Ferroni
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A Roma, Luana Toniolo, direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Adriano Meloni, amministratore delegato Sphere Italia, e Massimo Osanna, direttore generale Musei del Ministero della Cultura, hanno presentato questa mattina, 13 ottobre, la riattivazione delle fontane della storica istituzione museale. «Siamo orgogliosi della collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, ha affermato Meloni, che ci ha permesso di contribuire al recupero di un bene culturale di inestimabile valore, come il complesso del Ninfeo e le sue fontane, grazie all’Art Bonus. Questa partnership è conferma della visione strategica del nostro gruppo e dell’attenzione al tema della sostenibilità, con investimenti mirati nel mondo dell’arte e della cultura. Sphere Italia è costantemente impegnata nella selezione di iniziative di ampio respiro culturale. Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di poter sostenere il restauro del complesso del Ninfeo e delle sue fontane, confermando anche la manutenzione programmata del Ninfeo per i prossimi quattro anni».
Grazie al progetto di restauro conservativo, iniziato a ottobre 2024 e finanziato attraverso lo strumento dell’Art Bonus da Sphere Italia, il complesso è tornato al suo originario splendore. I visitatori del museo oggi possono godere della vista ravvicinata di un patrimonio architettonico e artistico di grande valore. Con il sostegno di Sphere Italia è stato ripristinato l’impianto idrico delle fontane, riportandole alla loro originaria funzione di elementi di raccordo del «teatro delle acque» del Ninfeo. L’Associazione LoveItaly diretta da Tracy Roberts, un’associazione senza fini di lucro, dedita a tutelare e valorizzare il patrimonio culturale italiano, ha suggerito il progetto con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Sempre nella mattinata è stato illustrato il nuovo progetto dell’allestimento dell’ipogeo, accompagnando il visitatore in una discesa fisica e simbolica nel mondo dei morti etrusco, per far luce sulla realtà dei vivi. L’esperienza inizia con la discesa in un «ambiente in penombra, straniante e carico di simbolismo, che segna la soglia tra superficie e sottosuolo, tra il noto e l’ignoto», come è stato definito nella presentazione. Questo passaggio diventa un portale percettivo: lo spazio si trasforma in un ambiente altro, predisponendo il visitatore all’ascolto, alla scoperta e alla comprensione. Il percorso si articola in tre momenti narrativi, ciascuno concepito come una tappa di un racconto sensoriale e archeologico. Il portale d’ingresso introduce visivamente alla necropoli e stabilisce il tono immersivo dell’esperienza, accogliendo il visitatore in un’atmosfera sospesa e contemplativa.
Nel Tumulo Maroi, all’interno della ricostruzione di una tomba etrusca, un video immersivo restituisce vita e significato agli oggetti del corredo funerario: ogni elemento (l’unguentario, il braciere, le coppe) si anima e racconta la propria funzione originaria, illuminato da una luce tremolante che ricrea l’intimità della sepoltura, tra mistero e poesia visiva. Il corridoio di connessione narra invece il contesto geografico e archeologico delle necropoli di Cerveteri e Tarquinia, attraverso mappe animate, paesaggi digitali e modelli tattili in 3D. La Tomba del Letto Funebre conclude l’esperienza: gli affreschi originali, in parte danneggiati, sono stati reillustrati e completati da animazioni che riportano in vita le scene del funerale etrusco, come danze, musiche, lotte rituali e figure simboliche come i delfini, accompagnatori dell’anima nell’aldilà.
I contenuti sono pensati per un pubblico eterogeneo, dalle scolaresche agli studiosi, e tradotti in un linguaggio audiovisivo semplice, diretto e multisensoriale. Il sistema di comunicazione integrato progettato ad hoc combina proiezioni immersive, animazioni illustrate, suoni e gesti che rendono immediati concetti complessi e creano coinvolgimento emotivo. Non mancano elementi tattili tridimensionali, distribuiti lungo il percorso per offrire una dimensione di comprensione accessibile anche a ipovedenti e bambini, e da testi sintetici e narrativi che mantengono l’autorevolezza storica senza rinunciare all’empatia del racconto. L’intero ambiente è caratterizzato da una grafica ispirata alle incisioni etrusche, integrata in un contesto a bassa luminosità e ad alto impatto visivo.

Da sinistra: Adriano Meloni, Luana Toniolo e Massimo Osanna
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