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L’opera «Passi» di Alfredo Pirri installata nella Sala Ipostila del Castello Maniace di Siracusa

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L’opera «Passi» di Alfredo Pirri installata nella Sala Ipostila del Castello Maniace di Siracusa

Alfredo Pirri impenetrabile perfino per lo psicologo

Un saggio di Valentina Galeotti, edito da Castelvecchi, per una lettura psicoanalitica dell’opera dell’artista

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Alessandra Mammì

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«Non considero la psiche come motore dell’atto creativo. Questo non vuol dire che ne neghi la potenza, ma avverto la sua presenza come qualcosa di minaccioso che se inseguissi mi porterebbe verso una immobilità catatonica». È Alfredo Pirri che parla rispondendo a Valentina Galeotti, psicologa e terapeuta lacaniana. Ed è proprio questa distanza e diffidenza a rendere possibile un intenso dialogo fra l’artista e la psicanalista in un saggio interamente dedicato a «Passi»: progetto/opera di Pirri capace di abitare luoghi diversi grazie a un pavimento di specchi che si frantuma sotto i nostri piedi e che trasforma, interpreta, rilegge gli spazi frammentandoli e illuminandoli.

Dalla sua prima installazione nel 2000 nella Certosa di Padula, fino alla splendida versione della Galleria Nazionale di Roma o a quella nel rifugio antiatomico di Konjic in Bosnia, «Passi» è per Valentina Galeotti tra le poche opere contemporanee a permettere una molteplicità di letture alla luce del pensiero di Jacques Lacan: il tempo che si congela nelle fratture del vetro; lo spazio che si moltiplica nella rifrazione; il vacillare delle coordinate spaziotemporali; la luce che rende illusori i volumi; l’esperienza del corpo che attraversa l’opera in una dimensione totale e distruttiva che evoca la morte.

Oggetto «agalmatico» lo definisce lacanianamente l’autrice in cui prendono vita tre assi: il luogo in cui l’opera si colloca, quello del tempo in cui è compiuta e continua a compiersi, quello dell’effetto che ha sul soggetto. E mentre capitolo dopo capitolo si punta a riportare al linguaggio della psicoanalisi tutte queste sfaccettature, l’opera sembra però sfuggire continuamente a ogni interpretazione ed è proprio la rincorsa quel che più interessa allo psicoanalista, consapevole che la sua caccia è destinata al fallimento e l’assoluto dell’opera resterà impenetrabile. Ed ecco che anche grazie alla prefazione di Alfredo Jaar e alla postfazione di Ilaria Gianni, questo volume diventa una complessa, originale, suggestiva lettura. Esempio del confronto e scontro fra il potere dell’inconscio e la forza simbolica dell’arte.

Dal taglio la luce. «Passi» di Alfredo Pirri,
di Valentina Galeotti, 138 pp., ill., Castelvecchi, Roma, 2023, € 18,50

Leggi anche:
Alfredo Pirri architetto ad honorem

La copertina del volume

L’opera «Passi» di Alfredo Pirri installata nella Sala Ipostila del Castello Maniace di Siracusa

Alessandra Mammì, 08 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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