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Gli affreschi nascosti a Clusone

Gli affreschi nascosti a Clusone

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Il progetto «Grandi Restauri» della Fondazione Credito Bergamasco, curato dal segretario generale Angelo Piazzoli, ha al suo attivo il recupero di una trentina di dipinti del territorio

 

Gli ultimi, presentati in occasione della mostra appena conclusa «Baschenis. Ritorno a Palazzo» riguardano una pala d’altare di Paris Bordon (Treviso 1500-Venezia 1571) conservata nell’Accademia Tadini di Lovere e tre dipinti di tema sacro di Giovan Paolo Cavagna (Bergamo 1550-1626) facenti parte del gruppo di dieci opere dell’artista e di Enea Salmeggia (Bergamo 1558-1626), che saranno restaurate in vista della mostra dell’autunno del 2017.

In contemporanea la Fondazione ha appena presentato il recupero della Cappella dell’Addolorata nel Santuario della Madonna del Paradiso, grazie al quale è tornato alla luce un ciclo di affreschi del Quattrocento di cui si era persa la memoria. 

Tutto ha avuto inizio con il restauro (durato 12 mesi e realizzato dalla Fondazione per la Comunità di Clusone), dell’ancona lignea della bottega di Andrea Fantoni: smontando la gran macchina d’altare settecentesca, è ricomparso l’affresco miracoloso della «Pietà con la Vergine Addolorata che regge il corpo di Gesù, con beati dell’Ordine dei Serviti», di cui prima si scorgeva un solo frammento e in cui si sono ritrovati i segni dei due colpi inferti nel 1495 dai quali sarebbe sgorgato sangue. 

Indagini diagnostiche hanno inoltre permesso di ritrovare nella parete contigua un ciclo a riquadri su due registri in cui figurano diverse redazioni della «Madonna con il Bambino». In otto mesi sono stati liberati dai danni causati dall’umidità, dalle scialbature e dalla sovrapposizione di laterizi che raggiungevano i 12 centimetri di spessore.

 

Ada Masoero, 08 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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Gli affreschi nascosti a Clusone | Ada Masoero

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