Image

«...Als Ob... ‘83-5» (1983) di Emilio Vedova. Cortesia galleria Thaddaeus Ropac, London, Paris, Salzburg, Seoul © Fondazione Emilio e Annabianca Vedova

Image

«...Als Ob... ‘83-5» (1983) di Emilio Vedova. Cortesia galleria Thaddaeus Ropac, London, Paris, Salzburg, Seoul © Fondazione Emilio e Annabianca Vedova

La Corea del Sud si apre a Vedova

Il percorso espositivo nella sede di Seul di Thaddaeus Ropac è un focus sulle opere colorate e monumentali, realizzate a partire dalla metà degli anni ’80, dell’artista veneziano

Flavia Foradini

Leggi i suoi articoli

Aperta dal 16 novembre al 13 gennaio 2024 nella sede di Thaddaeus Ropac a Seul, nel pluripremiato Fort Hill, edificio nel quartiere di Hannam-dong, «Colour and Gesture» è la prima personale di Emilio Vedova (Venezia, 1919-2006) in Corea del Sud dopo precedenti, ma diverse presentazioni in altre sedi di Ropac: a Salisburgo nel 2015, a Parigi nel 2018 e a Londra nel 2022.

Il focus dell’iniziativa comprendente 17 dipinti, realizzati a partire dalla metà degli anni ’80, dopo il viaggio fondamentale in Messico di Vedova, che lo allontanò dalla tavolozza in bianco e nero, prediletta fino agli anni ’70, e lo indusse ad abbracciare il colore e la monumentalità dei vasti paesaggi centroamericani che lo avevano affascinato e lo avevano esposto a un tripudio di emozioni.
IMG20231113135840457_130_130.jpeg
Il «punto finale» della presentazione coreana coincide con l’anno della morte dell’artista veneziano, il 2006. «Considerato uno dei più importanti artisti astratti della sua generazione, con i suoi lavori viscerali che ridefiniscono gli spazi, Vedova spinse la pittura verso nuovi territori e sfidò le convenzioni dell’establishment, contribuendo allo sviluppo dell’arte astratta non solo in Italia», dice Silvia Davoli, direttrice di Ropac Londra.

«Assieme a uno stile ardito, il suo uso innovativo di texture e materiali lo caratterizzò come autore capace di valicare i confini dell’espressione artistica, attuando al contempo un deciso impegno sociale e politico, cosicché la sua rilevanza si configura al tempo stesso come artistica e storica». Da qui il suo significativo impatto, fra l’altro, su una nuova generazione di artisti neoespressionisti degli anni ’80: «Fra questi il collega e amico Georg Baselitz. Ma la sua eredità spirituale ha continuato e continua a influenzare la sperimentazione in campo astratto».

Flavia Foradini, 14 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Al Mak di Vienna quasi 700 oggetti per ripercorrere l’opera del «più grande genio dell’ornamento in Austria», giustapposto a 30 designer, da Gio Ponti a Hans Hollein, da Alessandro Mendini a Ettore Sottsass...

La mostra del gruppo anarchico al Forof di Roma prevede anche tre performance: «In giugno “Cazzomissio” sarà un contributo alla liberazione della società dal machismo, un problema sociopolitico non solo italiano»

Da tempo nella capitale austriaca si discute sulla sorte delle due statue: occorre ora vedere come evolveranno le cose nel nuovo quadro politico, delineato dalle elezioni del 29 settembre

Nel Leopold Museum 260 oggetti tra disegni originali ma anche esempi di mobili e arredi ripercorrono la storia dell’azienda che firmò le stoffe del Modernismo austriaco

La Corea del Sud si apre a Vedova | Flavia Foradini

La Corea del Sud si apre a Vedova | Flavia Foradini