Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliDal primo dicembre al 9 febbraio 2024, «Dipinti domestici», a cura di Andrea Alibrandi* è la mostra alla Galleria Il Ponte dedicata agli ultimi lavori, tutti realizzati dal 2020 al 2023, di Mauro Betti (1951, Pisa), artista legato da molti anni allo spazio fiorentino. Pur nell’apparente banalità dei soggetti scelti, «frammenti, lettere dell’alfabeto, segnali, quasi reperti di una civiltà prima di un’ipotetica ma non improbabile apocalisse», per dirla con Luigi Bernardi, le quattordici opere, smalti e collage di cartoni e cartoni su tela di piccole e medie dimensioni, recano, come notava Mauro Panzera, tracce colte del passato, in una tavolozza memore di ricerche che vanno dalla cultura pop inglese alla cultura grafica e del fumetto contemporaneo: «La civiltà grafica, del pantone, si è sostituita all’enciclopedia della natura […]». Betti filtra dall’ambiente che lo circonda alcuni segni, compiendo una sorta di «semplificazione complessa», come sostiene Angela Madesani, con tracce di immagini che affiorano o che sono spinte al margine del dipinto.
Egli sembra voler ristabilire, nota ancora Bernardi, un nuovo sistema di valori oppure invece riattivare quella disposizione per «vedere e scoprire le cose con l’ingenua meraviglia tipica dell’infanzia e dei primordi della pittura…». Nativo di Cascina (Pisa), con studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze (dove poi sarà docente), Betti giunge alla pittura negli anni Ottanta dopo essersi dedicato al design di oggetti e mobili. Del 1984 è l’esordio espositivo proprio presso Il Ponte con opere esclusivamente su carta realizzate con matite, pastelli e cere (gli smalti sintetici verranno anni dopo). La storica galleria gli dedicherà quattro cataloghi monografici esponendo le sue opere tra le fiere di Milano, Bologna e New York.
*Contrariamente a quanto indicato nell’articolo su «Il Giornale delle Mostre» di dicembre 2023 (p.51), allegato de «Il Giornale dell’Arte», la curatela della mostra «Dipinti domestici» non è di Ilaria Bernardi
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